Ecuador – Dall’“ombelico della Luna” all’“ombelico della Terra”: un’esperienza vocazionale

25 Ottobre 2016

(ANS – Quito) – “Stai qui o stai là, non sei più uno straniero, fai parte di una Chiesa e di una Congregazione, apriti all’esperienza e vivi ogni giorno con passione, nell’‘ombelico della Luna’ o nell’‘ombelico della Terra’”. Queste sono state le parole di suo padre, quando Alán Benigno González Castañeda, giovane messicano, è andato in Ecuador per iniziare una nuova esperienza.

Come hai sentito la chiamata di Dio nella tua vita?

Ho sentito la mia prima chiamata alla vita religiosa a 13 anni, ma è stato ai 20 che ho deciso di ascoltare la voce di Dio. Sono biologo di professione ed è stato durante il mio periodo universitario che ho percepito la chiamata. Così, mentre proseguivo gli studi, ho iniziato un processo di discernimento vocazionale. Poi ad ottobre 2013 sono andato a vivere presso l’internato “Casa Don Bosco” con i bambini indigeni.

Quale cammino hai compiuto da quando hai deciso di ascoltare Dio?

Dopo l’ingresso presso la Casa Don Bosco, sono stato inviato ad Irapuato a continuare la mia formazione. Poi sono stato mandato alle missioni del Centro Educativo Culturale Agropastorale Chinanteco ad Oaxaca. E il 24 maggio 2016 ho consegnato la mia lettera di richiesta per entrare nel pre-noviziato. Tuttavia ho ricevuto una risposta anticipata: “Il tuo caso è speciale, sei l’unico candidato che entrerà, lasciaci riflettere sulla tua situazione”. E io ho aspettato, ho aspettato...

E qual è stata la risposta?

I giorni passavano e il 24 giugno finalmente mi è stato detto: “la tua destinazione sarà l’Ecuador, un paese salesianissimo”. L’idea di lasciare il mio paese non aveva mai attraversato la mia mente, ma tali sono le vie del Signore. Giunto al prenoviziato ho incontrato la mia nuova comunità: un ambiente di grande gioia, di fiducia e di accoglienza molto cordiale.

Quali sentimenti nascono in questa fase iniziale della tua vita e come ti senti?

Il 15 agosto era la data della nostra consegna come prenovizi. Le parole del mio padrino erano: “Lascia che Gesù e Maria cambino la tua mente e il cuore”. Siamo tredici prenovizi, accompagnati da due sacerdoti e due salesiani coadiutori, tutti provenienti da diverse parti del Ecuador e del mondo. Quando ho raccontato tutto questo ai miei genitori, mi hanno detto: “Figlio, ricordati che Messico significa ‘l’ombelico della Luna’, e da oggi ti trovi nell’‘ombelico della Terra’”.

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