India – Un Natale diverso

10 Gennaio 2017

(ANS – Nilavarapatti) – Marie Degenhardt, una ragazza tedesca di 18 anni, ha celebrato quest’anno un Natale diverso dal solito. È infatti impegnata per un anno come volontaria presso la “Don Bosco Care Home” di Nilavarapatti, un centro di accoglienza per i giovani affetti da HIV/AIDS, situato nel Sud dell’India, nei pressi di Salem, Ispettoria di Tiruchy. Dopo oltre tre mesi di volontariato, ecco alcune sue impressioni.

Per la ragazza di Peitingerin, Baviera, quest’anno non ci sono stati biscotti, calendario d’Avvento o albero di Natale: “ho passato il tempo di Natale a 30° C, sotto le palme e sotto il sole”. Dallo scorso settembre per lei e un’altra giovane tedesca, Anna, il “Don Bosco Care Home” di Nilavarapatti è la nuova casa. “Il progetto – racconta – è stato fondato nel 2010. Attualmente i Salesiani offrono una casa a 63 bambini e giovani affetti da HIV”.

La particolarità è che il centro non solo accoglie bambini e ragazzi dai 6 ai 22 anni affetti da HIV, ma anche li accompagna fino a quando non riescono a trovare un lavoro e provvedere a se stessi. Fino ad allora l’opera offre assistenza medica e psicologica, educazione gratuita e un’alimentazione appositamente ricca di proteine e di vitamine, per rafforzare il loro sistema immunitario.

“Il compito mio e di Anna è principalmente stare lì per i ragazzi. Molti di loro hanno perso uno o entrambi i genitori, è importante che abbiano una persona a cui si poter rivolgersi, qualcuno che li ascolti e si prenda cura di loro”.

Le ragazze li aiutano anche nei lavori del mattino: pulire gli ambienti, innaffiare le piante e dar da mangiare agli animali; poi li accompagnano alle rispettive scuole, nelle vicinanze, e insegnano l’Inglese ai più piccoli. Si occupano anche di dare ripetizioni, organizzare le attività pomeridiane e conservare dati clinici. Ad esempio, Marie monitora lo stato del sangue, i farmaci e il peso degli ospiti del centro, e li accompagna anche alle visite all’ospedale.

“Nella situazione attuale servirebbe un medico o un infermiere” spiega. Ma prima bisognerebbe sostituire gli obsoleti e costosi sistemi elettrico e di riscaldamento con altri più moderni, economici ed ecologici.

Per Natale Marie si è impegnata ad “insegnare ai ragazzi ‘Silent Night, Holy Night’” e in cambio lei ed Anna hanno indossato il tradizionale abito indiano “sari”. “Anche questi piccoli gesti esprimono il nostro interesse a conoscere e a sperimentare una cultura diversa” conclude.

InfoANS

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