RMG – I Salesiani per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne
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24 Novembre 2017

(ANS – Roma) – Almeno una donna su tre nel mondo ha subito una qualche forma di violenza nella propria vita: a casa, a lavoro, a scuola, in strada. “Nessuno deve essere lasciato indietro: poniamo fine alla violenza contro le donne e le ragazze” è il tema proposto dalle Nazioni Unite per la Giornata internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, che verrà celebrata domani, 25 novembre, in tutto il mondo. Un proposito che vede impegnati in prima linea anche i Salesiani, soprattutto nei confronti di quelle donne più fragili e vulnerabili, appartenenti alle minoranze e per questo discriminate due volte.

I dalit - comunemente conosciuti come “intoccabili” - vivono nella maggior parte dell’India in un contesto di totale deprivazione di diritti umani. Doppiamente discriminate, per sesso e per condizione sociale, le donne dalit sono vittime di ingiustizie e soprusi di ogni genere, in una società in cui il maschilismo è fortemente radicato e, nonostante il sistema delle caste sia stato formalmente abolito da molti decenni, nella quasi totalità del paese l’emarginazione degli intoccabili è ancora forte.

Nello Stato indiano del Tamil Nadu i Salesiani si battono da anni al fianco degli emarginati, in particolare dei bimbi e delle donne dalit. Consapevoli del valore dell’educazione femminile per interrompere i circoli viziosi della violenza e della negazione dei diritti, hanno sviluppato un progetto che mira ad aiutarle ad acquisire strumenti in grado di accrescere l’autostima e le capacità professionali e che riguarda 45 villaggi, per un totale di 120 gruppi di autoaiuto.

Due le fasi del progetto: la prima, della durata di un anno, è stata sviluppata attraverso i gruppi di autoaiuto, per renderle consapevoli del loro valore e dei loro diritti – attraverso seminari sulla tutela che la legge indiana offre alle donne, supporto psicologico e motivazionale, fondamenti teorici di salute e alimentazione, nozioni di imprenditorialità…

La seconda consiste nel formarle professionalmente per un anno ulteriore – e offre loro l’opportunità di imparare a confezionare candele, oggetti di fibra di cocco e di palma, di iuta e di resina, di frequentare laboratori di taglio e cucito, lavanderia, per imparare la lavorazione dei sottaceti…

Tutto questo ha portato e porterà benefici a lungo termine non solo nella vita delle donne e all’interno dei nuclei familiari, ma anche nelle comunità, diffondendo l’idea che diritti, dignità e opportunità non dipendono né dal genere, né dallo status sociale.

Possono sorgere così anche storie di riscatto: come quella di Rani, una dalit la cui vita è cambiata grazie all’impegno dell’ONG salesiana “VEMBU” (Vilathikulam Empowering Movement for Building the Underprivileged – Movimento di Emancipazione per la fortificazione degli Svantaggiati di Vilathikulam”).

Costretta a sposarsi all’età di 18 anni, ha tre figlie. La più grande, di 13 anni, studia e lavora. Le altre due vanno a scuola – frequentano le elementari. Vedova, ha anche l’anziana madre a carico. Rani, a motivo del suo essere dalit e donna, non può possedere un terreno e non ha avuto un’istruzione.

Ora, però, frequentando i corsi offerti da VEMBU, inizia a credere in un futuro diverso, per sé e per le proprie figlie.

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito di “Missioni Don Bosco”.

InfoANS

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