Vaticano – Sinodo, mons. Virgilio do Carmo, SDB: “Qual è il segno che dobbiamo lasciare?”

19 Ottobre 2018

(ANS – Città del Vaticano) – Un messaggio a favore dell’ascolto e dell’empatia verso i giovani da parte di un vescovo timorense, ossia proveniente da un Paese, Timor Est, dove i giovani sotto i 25 anni rappresentano la maggioranza della popolazione, ma dove l’ascolto normalmente viene solo richiesto ai giovani, da parte degli adulti e degli anziani. È quanto ha portato al Sinodo dei Vescovi mons. Virgilio do Carmo da Silva, SDB, vescovo di Dili, la capitale del Paese.

In questi giorni del Sinodo in Vaticano siamo benedetti da questa bella esperienza di viaggiare insieme come Chiesa, per "ascoltare" la realtà dei giovani di oggi. Ci siamo chiesti “Qual è la mia relazione con i giovani che stanno lasciando la mia parrocchia o diocesi? Li vedo o sono invisibili per me?” O altre domande come: “Cosa vogliono i giovani da noi?”.

I giovani hanno bisogno di qualcuno che li ascolti; vogliono ricevere fiducia; vogliono risposte alle loro domande; vogliono parlare nel loro “linguaggio giovanile” - semplicemente perché non sono il problema, ma in qualche modo anche le vittime.

Il nostro Santo Padre Papa Francesco nelle sue osservazioni conclusive per la prima parte degli interventi ha ricordato ai Padri sinodali tre parole chiave:

-      “Ascolto”. Per la Chiesa la parola “ascoltare” è una realtà “teo-logica” non solo “pedagogica”.

-      “Empatia”, richiesta come atteggiamento verso i giovani.

-      Il Principio teologico “La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo” (Mt 21,42). Pertanto, solo ascoltando i giovani possiamo scoprire la verità in loro, la bellezza e la bontà di Dio in loro.

Solo attraverso l’ascolto siamo in grado di andare oltre, per scoprire il fuoco della Pentecoste nel cuore dei giovani, che stanno cercando Gesù, e noi dobbiamo mostrare loro Gesù. In verità i giovani cercano coloro che li accompagnano. Questo è un appello a molte buone guide spirituali – cioè a coloro che possono camminare insieme ai giovani. C’è un proverbio egiziano che dice: “Meglio per me sentirmi benvenuto, piuttosto che avere un pezzo di pane”. “Nell’accompagnamento i giovani non sono attratti solo dai buoni esempi, ma soprattutto dagli esempi che attirano e catturano” (Enzo Bianchi).

Vorrei concludere quest’intervento con la citazione di uno dei padri sinodali: “Veniamo in questo mondo non per rimanere nella nostra zona di comfort, ma per lasciare un segno! E ora che stiamo lentamente arrivando alla fine del Sinodo, ci chiediamo: qual è il segno che dobbiamo lasciare?”.

Fonte: AustraLasia

InfoANS

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