Bolivia – Don Timothy Ploch: “Sono rimasto molto colpito da ciò che la presenza salesiana in Bolivia rappresenta per la società”

30 Novembre 2018

(ANS – Cochabamba) – Don Timothy Ploch, Consigliere per la Regione Interamerica, ha trascorso quattro mesi nell’Ispettoria “Nostra Signora di Copacabana” della Bolivia, per realizzare la Visita Straordinaria a nome del Rettor Maggiore. Oggi condivide alcune riflessioni in un’intervista.

Com’è andata la sua Visita all’Ispettoria della Bolivia?

Ho potuto visitare ognuna delle 17 comunità salesiane di Santa Cruz, Sucre, La Paz e Cochabamba. Ho potuto conversare con ciascuno dei 110 miei confratelli salesiani, con gli educatori, i parroci, i giovani...

Sono rimasto molto colpito da ciò che la presenza salesiana in Bolivia rappresenta per la società. Ci sono opere di ogni tipo, dalle scuole tradizionali, le parrocchie, le missioni e gli oratori, ad altre con un forte significato salesiano, come: il Progetto Don Bosco (PDB), le Scuole Popolari Don Bosco (EPDB), l’Università Salesiana di Bolivia (USB), l’Associazione di Radio e Televisione Salesiana della Bolivia (ARTESBOL) e l’Ufficio di Pianificazione e Sviluppo (OFPROBOL). Queste ultime sono opere che non si vedono nelle altre Ispettorie.

Che particolarità ha potuto identificare nell’Ispettoria della Bolivia?

Una certamente è che si tratta di un’Ispettoria molto giovane, dato che ha solo circa 65 anni di esistenza, mentre prima faceva parte dell’Ispettoria del Perù-Bolivia. Attualmente è nella sua fase di crescita e sviluppo, si potrebbe dire che è nella sua adolescenza. 

Un’altra peculiarità è che a poco a poco il numero dei salesiani boliviani sta aumentando, raccogliendo l’eredità dei missionari salesiani provenienti dall’Italia, dalla Spagna e recentemente dal Vietnam e dalla Polonia. A poco a poco si vede un volto più boliviano all’interno dell’Ispettoria.

Poi c’è una realtà come ARTESBOL, unica in tutta la Congregazione. Delle 92 circoscrizioni esistenti al mondo, solo la Bolivia ha sette radio: è un tesoro a livello di congregazione.

Ma la cosa più importante di tutte è la dedizione dei salesiani e di tutta la Famiglia Salesiana ai giovani boliviani.

Cosa accadrà da qui in avanti, dopo la relazione sulla visita che ha preparato?

Ho condiviso la mia relazione nell’Assemblea dei Fratelli, dove ho citato alcuni aspetti positivi e altri da migliorare... Ho suggerito all’intera comunità ispettoriale tre linee d’azione. In primo luogo, che i salesiani seguano più radicalmente il cammino che la Congregazione chiede nella nostra vita consacrata. Il secondo suggerimento è stato proporre alcuni cambiamenti nel governo ispettoriale per dare maggiore importanza ai Delegati di Comunicazione Sociale, di Pastorale Giovanile, di Animazione Missionaria e di Animazione Vocazionale. La terza linea è quella di continuare nel cammino di riconfigurazione delle opere, su cui già si prenderanno decisioni significative, per essere più efficaci nella presenza tra i giovani, nelle missioni, nelle parrocchie...

Ha un messaggio per la Famiglia Salesiana?

Desidero che la Famiglia Salesiana vada avanti. Siamo un gigante addormentato per la Chiesa e la società boliviana. Se facessimo di più per essere uniti, se vivessimo più radicalmente la vocazione salesiana, saremmo sicuramente testimoni migliori e aiuteremmo molti più giovani.

InfoANS

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