Eritrea – L’impegno dei Salesiani e del VIS per i giovani bisognosi

24 Aprile 2019

(ANS – Asmara) – I salesiani sono presenti in Eritrea dal 1995 e si sono stabiliti in primo luogo a Dekemhare, una cittadina a 2060 metri sul livello del mare, a circa 40 km a sud-est della capitale Asmara. Nel 1996 il governo eritreo donò ai Figli spirituali di Don Bosco un lotto di terra, che, pure in un territorio desertico, ha visto nascere ogni anno nuove piante, nuove costruzioni e nuove attività, tutte concentrate su un unico obiettivo: l’accoglienza dei giovani più poveri e la loro formazione.

A Dekemhare è così sorta la scuola tecnica “Centro Don Bosco”, che oggi forma gratuitamente circa 400 allievi ogni anno, ai quali, grazie anche al sostegno del governo, viene offerto pure il vitto. Essa offre anche attività ricreative per i bambini e corsi di recupero scolastico.

Inoltre, per migliorare la qualità dell’insegnamento, dal 2001, i salesiani insieme all’ONG “Volontariato Internazionale per lo Sviluppo” (VIS) organizzano corsi di aggiornamento per gli insegnanti, sia quelli del Centro Don Bosco e sia quelli di tutte le altre scuole tecniche del Paese.

Nel 2017, poi, i salesiani e il VIS hanno avviato quella che si appresta a diventare la seconda scuola tecnica salesiana in Eritrea, attualmente denominata semplicemente “Skill Development Center” (Centro per lo Sviluppo delle Competenze), che sorge a Barentù, verso il Sudan, in una zona isolata e bisognosa di sviluppo.

Come tipico della tradizione salesiana, queste proposte educative vengono rivolte in primo luogo ai giovani più bisognosi, quelli che hanno lasciato gli studi e che rischierebbero altrimenti di restare ai margini della vita sociale.

Attraverso gli otto indirizzi formativi del centro di Dekemhare e i due del centro di Barentù, i ragazzi poveri possano avere una buona educazione, per poter poi trovare un lavoro.

Al di là dell’impegno nell’educazione, Salesiani e VIS si dedicano anche a favorire lo sviluppo e l’autonomia delle comunità locali promuovendo la realizzazione di pozzi d’acqua, una condizione fondamentale in una terra spesso soggetta alla siccità e alle carestie. In questo senso, i giovani della scuola tecnica vengono formati anche a mantenere e riparare i pozzi.

In questa fase di distensione tra Etiopia e Eritrea, con la riapertura dei confini dopo una guerra latente durata molti anni, la popolazione eritrea guarda con ottimismo al futuro: finalmente Eritrei ed Etiopi si sono potuti riabbracciare, in Eritrea sono arrivate nuove mercanzie e si è registrato un generale abbassamento dei prezzi.

InfoANS

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