Mongolia – Il Rettor Maggiore in Mongolia

24 Ottobre 2016

(ANS – Ulaanbaatar) – Sabato 22 e domenica 23 ottobre sono stati giorni memorabili per la presenza salesiana in Mongolia per la visita del Rettor Maggiore. Nelle memorie della vita di don Bosco per due volte il santo fa riferimento a questo paese.

Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore, è atterrato nel pomeriggio all’aeroporto di Ulaanbaatar, insieme al suo segretario don Horacio López e don Václav Klement, Consigliere per la Regione Asia Est-Oceania.

L’accoglienza non poteva essere più festosa e solenne, secondo le tradizioni mongole. Nel “Don Bosco Technical School” ad attenderlo c’erano salesiani, Figlie di Maria Ausiliatrice, Salesiani Cooperatori, exallievi e naturalmente gli studenti e i giovani, guidati da don Paul Leung, superiore salesiano delegato per la Mongolia. Hanno pregato insieme e condiviso la mensa, esibendo i tratti caratteristici delle variopinte tradizioni e della cultura mongola.

Verso le 10 della domenica mattina l’arrivo a Darkhan, la seconda comunità, a 250 chilometri di distanza. L’ingresso nella casa salesiana è stato a dorso di cammello, sia per il Rettor Maggiore che per il regionale don Klement.

Durante la celebrazione eucaristica Don Á.F. Artime ha apprezzato la semplicità e la fede genuina che ha incontrato, incoraggiando la gente a collaborare intensamente con i salesiani, le FMA e le Missionarie della Carità che vivono con loro. Nell’incontro con i salesiani si è innanzitutto lasciato spazio all’ascolto della loro esperienza di vita e missione salesiana in Mongolia.

A conclusione il Rettor Maggiore ha messo in evidenza:

-          L’importanza della testimonianza personale di salesiani con uno stile di vita in sintonia con il Vangelo, che tocca i cuori più delle parole. Va a pari passo con la cura per la vita spirituale e il sostegno reciproco tra confratelli.

-          Il primato della fraternità e della comunione, anche nel discernere i passi da fare per la missione: riflessione, prudenza, e condivisione di visione e strategie.

-          Per impiantare il carisma salesiano ci vuole una forte motivazione carismatica, va mantenuta l’interculturalità e internazionalità dei confratelli e si deve guardare fin d’ora alle generazioni di salesiani che verranno.

Prima di ripartire la tradizionale benedizione augurale con il latte e il saluto per il buon viaggio: ‘Huree, Huree, Huree’.

Fotografie: Galleria 

 

InfoANS

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