Essere famiglia in una società liquida
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23 Gennaio 2017

Zygmunt Bauman, il sociologo e filosofo polacco recentemente scomparso, sottolineava due aspetti caratteristici della nostra società: il primo è legato alla precarietà: “la vita liquida è una vita precaria e vissuta in condizioni di costante incertezza. Le preoccupazioni più pressanti e persistenti che turbano questa vita sono quelle derivanti dal temere di essere presi alla sprovvista, di non essere più in grado di tenere il passo con gli eventi che si muovono ad una gran velocità, e di rimanere indietro”.

Il secondo aspetto è il fenomeno della “gettabilità”: vale a dire, che nulla può permettersi di prendere più del dovuto o, meglio, di quanto consentito. “La persistente sensazione di appiccicosità e viscosità delle cose (animate e inanimate) costituisce uno dei pericoli più sinistri e letali, fonte delle paure più spaventose e obiettivo dei più violenti attacchi”.

Queste sono intuizioni di uno degli uomini più brillanti del nostro tempo; sia la precarietà, sia la “gettabilità” riguardano le nostre paure più profonde, quelle di non essere significativi, di rimanere all’esterno e alla fine di scomparire, la sensazione di profonda solitudine e di appartenenza ad un gruppo anonimo.

Il tema della Famiglia, come tema di riflessione proposto dal Rettor Maggiore nella Strenna 2017, invita a riflettere sull’essere famiglia, sulla significatività, sull’appartenenza, sul far parte di una comunità fondata su legami perenni come l’Amore.

L’esperienza fondamentale di ogni persona è l’essere e desiderato, ancor prima della nascita. “I bimbi sono amati prima di venire al mondo. E questa è gratuità, questo è amore” ricorda Papa Francesco. È un aspetto fondamentale dell’essere famiglia.

Un altro aspetto importante è il legame di fratellanza che viene forgiato in famiglia tra i bambini, che, se si dà in un clima di formazione aperta agli altri, è la grande scuola di libertà e di pace. “In famiglia, tra fratelli si impara la convivenza umana, come si deve convivere in società. Forse non sempre ne siamo consapevoli, ma è proprio la famiglia che introduce la fraternità nel mondo! A partire da questa prima esperienza di fraternità, nutrita dagli affetti e dall’educazione familiare, lo stile della fraternità si irradia come una promessa sull’intera società e sui rapporti tra i popoli” prosegue il Papa.

Avere un fratello, una sorella che ti ama è un’esperienza forte, inestimabile, insostituibile. Lo stesso vale nella fratellanza cristiana.

Oggi è urgente per noi tornare a porre la fraternità al centro della nostra società, perché è l’antidoto più efficace contro l’ansia, la precarietà e la sensazione di “gettabilità” che corrode la vita di molte persone. Le nostre famiglie sono lo spazio in cui si superano queste paure esistenziali; per questo motivo la famiglia è chiamata da Dio a contrastare la solitudine esistenziale e comunitaria che caratterizza la città moderna.

Siamo Famiglia! Ogni casa, scuola di Vita e di Amore. 

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