RMG – Don Ivo Coelho: “un direttore deve avere lo stesso cuore di Don Bosco: deve essere padre di tutti”

31 Maggio 2017

(ANS – Roma) – È in corso, presso la Casa Generalizia dei Salesiani, il secondo incontro mondiale di revisione del “Manuale del Direttore Salesiano”. Don Ivo Coelho, Consigliere Generale per la Formazione, insieme a diversi Salesiani di tutto il mondo, riflette sulla figura del Direttore salesiano.

Qual è la sfida di quest’incontro?

Principalmente si tratta di camminare secondo quanto richiesto dal Capitolo Generale, cioè ripensare la figura del Direttore. L’incontro vuole ragionare e interpretare ciò che hanno detto i confratelli ed è un cammino di riflessione che aiuterà la Congregazione.

Cosa deve cambiare rispetto al Direttore di oggi?

È chiaro che il Direttore salesiano non è solo un Salesiano della comunità religiosa: è anche Direttore della Comunità Educativo-Pastorale (CEP), da questo deriva la grande insistenza del Rettor Maggiore sul lavorare con i laici. Le domande che sorgono dall’incontro sono su come il Direttore debba essere guida della comunità religiosa e della CEP, e qual è la natura della sua presenza nella CEP.

Qual è la situazione attuale?

Siamo consapevoli del cambiamento generazionale, cambiano i giovani e cambiano gli stessi giovani salesiani. Il cambiamento digitale non è semplicemente tecnologico, ma culturale, che riguarda la nostra vita comunitaria e le relazioni tra confratelli.

Nel revisionare il Manuale del Direttore Salesiano stiamo ritornando all’idea di Don Bosco?

Don Bosco è stato stimolato dalla missione, dai giovani in difficoltà, ma non ha lavorato da solo, ha lavorato con molti laici. È vero che pensando ad un manuale per il Direttore stiamo pensando ad un materiale di orientamento, ma allo stesso tempo stiamo tornando alla prassi del nostro padre Don Bosco e ci chiediamo: come voleva la comunità Don Bosco? Come desiderava la figura del Direttore?

E allora: come immaginava Don Bosco il Direttore?

In quest’epoca in cui il Direttore deve curare la comunità religiosa, guidare la CEP, organizzare l’opera… Certamente non può essere un “superuomo” che gestisce tutto, ma piuttosto un salesiano con il cuore di padre. Un direttore deve avere lo stesso cuore di Don Bosco: deve essere padre di tutti. Questo è il grande cambiamento. La comunità è fondamentale. Noi religiosi facciamo riferimento al Dio Trinitario, che è comunità. Non possiamo pensare che la missione sia lavorare, la nostra missione è essere portatori dell’amore di Dio in una comunità.

InfoANS

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