Italia – Come i Salesiani stanno contrastando la povertà educativa minorile

20 Ottobre 2017

(ANS – Roma) – Contrastare la povertà educativa minorile in Italia promuovendo una miglior qualità di vita per i più giovani: è questa la missione che da 24 anni ispira l’operato di Salesiani per il Sociale – Federazione SCS/CNOS. Nel 2016 sono stati circa 9.000 i minori in difficoltà raggiunti quotidianamente grazie a 163 servizi attivati su tutto il territorio italiano. A presentare questi e altri dati sulle opere salesiane in Italia è il report attività 2016 consultabile sul sito www.salesianiperilsociale.it.

Lo scorso anno i Salesiani hanno coordinato e promosso i progetti di 80 enti non-profit italiani diversificati tra organizzazioni di volontariato, associazioni, cooperative sociali ed enti ecclesiastici ai quali si aggiungono le 100 realtà impegnate esclusivamente nel Servizio Civile Nazionale.

Primi destinatari sono quei minori e giovani in situazioni di fragilità sociale compresi quelli che provengono dal sistema di tutela minorile. Per loro sono stati attivati 163 servizi differenziati in: case famiglia/comunità alloggio (area civile e penale), centri diurni per il sostegno scolastico, gruppi appartamento per ragazzi che hanno compiuto i 18 anni di età, reti di affido familiare.

“Dai dati raccolti e presentati in questo report – afferma don Giovanni d’Andrea, Presidente di Salesiani per il Sociale – emerge una povertà economica che funge solo da locomotiva di altri tipi di povertà come quella sociale, culturale, morale, affettiva e, non per ultima, quella spirituale. Tutte queste dimensioni coesistono creando un forte disagio per la persona ed in alcuni casi arrivano a provocare una morte interiore. Il nostro ruolo è quello di porre al centro del dibattito culturale e sociale i giovani specie i più poveri, in molti casi essere la loro voce rafforzando anche il ruolo di advocacy”.

Il 2016 è stato anche un anno in cui il fenomeno migratorio ha interpellato profondamente i Salesiani. Per i minori stranieri non accompagnati sono stati attivati 58 progetti (centri di prima e seconda accoglienza, corsi di lingua italiana, inserimento lavorativo, assistenza legale…) raggiungendo 4068 giovani. È stato curato non solo l’aspetto dell’accoglienza, ma anche quello dell’accompagnamento e dell’inserimento culturale innescando processi di dialogo interreligioso.

Incoraggianti numeri anche per il Servizio Civile Nazionale con i Salesiani, che ha visto coinvolti oltre 1000 volontari in tutta Italia e all’estero (con una maggiore prevalenza di donne rispetto agli uomini). Le sedi accreditate in Italia sono 370 mentre quelle estere 41 (di cui 12 in paesi in via di sviluppo, grazie alla collaborazione con il VIS - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo). I destinatari dei progetti salesiani di Servizio Civile sono stati 43.082: per la maggior parte sono minori tra i 3 i 18 anni, seguono i giovani tra i 18 e i 25 anni. Sono anche molto numerose le famiglie in condizioni di povertà, i minori stranieri non accompagnati, gli adulti italiani e stranieri che vivono situazioni di fragilità.

Sono state rafforzate anche le reti che Salesiani per il Sociale ha instaurato con diversi partner europei che operano nel campo dell’educazione e della formazione giovanile. Sinergie con la rete Educ Europe, con AFFY (Action for Family and Youth), il Don Bosco YouthNet (DBYN) e Don Bosco International (DBI).

Ma non ci sono solo numeri. “Dietro le organizzazioni che costituiscono Salesiani per il Sociale – ribadisce don d’Andrea – ci sono innumerevoli storie di persone, della loro vita, della loro scelta di dedicare le loro energie per continuare l’opera che Don Bosco ha iniziato più di 150 anni fa: prendersi cura dei giovani ‘soprattutto i più poveri’”.

InfoANS

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