Venezuela – Solidarietà con la “S” dei Salesiani

08 Novembre 2017

(ANS – Caracas) – Il Venezuela sta soffrendo una delle peggiori crisi alimentari della sua storia. Prezzi elevati, scarsità di generi di prima necessità, crescita delle limitazioni per gli acquisti, salari insufficienti per sopravvivere, ore e ore di fila per poter acquistare il poco che si riesce con il denaro disponibile… Ma le scene peggiori e più dolorose sono quelle delle famiglie intere che frugano nella spazzatura alla ricerca di qualcosa con cui sopravvivere.

La grave situazione che stanno vivendo moltissimi venezuelani ha risvegliato la solidarietà di diverse istituzioni, tra cui la Chiesa Cattolica. “La Chiesa venezuelana si sta occupando della popolazione più povera e vulnerabile di 4 Stati: Distretto Capitale, (Caracas), Vargas, Miranda e Zulia, nei quali il deficit nutrizionale è del 70% e dove l’8% dei bambini soffre di grave malnutrizione”, ha affermato la dott.ssa Susana Rafalli, di Caritas Venezuela, in una conferenza stampa con i media esteri.

In questo contesto grande è anche il protagonismo degli ambienti salesiani: nelle parrocchie affidate ai Figli di Don Bosco sono stati attivati vari programmi che permettono di offrire ai più bisognosi almeno qualcosa da mangiare: presso la parrocchia “Maria Ausiliatrice” di Boleita, Caracas, ad esempio, attraverso il programma “Pentola di Solidarietà”, tutti i venerdì viene somministrato un pasto a circa 300 persone, preferibilmente giovani ed anziani.

Nella parrocchia “Maria Ausiliatrice” di Sarría, quartiere della capitale, l’iniziativa viene chiamata “lo Stufato Solidale”: si realizza di venerdì, ogni due settimane, e beneficia circa 200 persone bisognose, tra i quali un folto gruppo di bambini.

Anche nella zona popolare di Petare, sempre a Caracas, i giovani e i bambini che frequentano l’oratorio Brisas de Turumo, hanno iniziato a ricevere un piatto di cibo. “Quest’iniziativa è nata perché molti bambini ci riferivano che mangiavano poco o niente. Il primo giorno che abbiamo realizzato quest’attività alcuni bambini ci hanno chiesto se potevano portare qualcosa a casa per la loro famiglia, dato che neanche a casa avevano da mangiare” ha raccontato uno dei coordinatori dell’oratorio.

Le attività svolte nelle parrocchie e negli oratori dipendono esclusivamente dalla solidarietà delle persone. Tutti contribuiscono secondo le loro possibilità: chi con il cibo, chi con il denaro, chi con il tempo speso nel volontario. Senza dubbio, la “S” della Solidarietà è anche la “S” dei Salesiani.

InfoANS

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