Bulgaria – “Molti Rom ci conoscono e sanno che vogliamo il meglio per loro”

10 Novembre 2017

(ANS – Stara Zagora) – In Bulgaria ci sono circa un milione di Rom. Nessuno conosce le cifre esatte, ma per loro non ci sono posti di lavoro e, per questo, molti Rom cadono nella disoccupazione e nel crimine, che a loro volta alimentano gli stereotipi e creano nuovi ostacoli.

di Florian Ripka

A Stara Zagora, una città a 230 km ad Est della capitale, Sofia, ci sono circa 28.000 Rom; la maggior parte di essi sono bambini e adolescenti che vivono in baracche, case semidiroccate o mai terminate. Sono disprezzati, odiati, esclusi dalla vita sociale e l’istruzione scolastica è nella maggior parte dei casi rudimentale. Grazie ai Salesiani e al sostegno di Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) ora però hanno una chiesa e un centro che può offrire loro migliori opportunità.

“Se non facciamo niente, il destino dei bambini rom è già scritto” spiega il salesiano don Martin Jilek. “A 14 anni, il clan li fa sposare. Molto presto hanno figli e vivono del sussidio familiare statale per i figli, che ammonta a circa 40 lev (circa 20 euro a figlio), i quali, per molte famiglie rom, sono l’unica fonte di reddito”.

I Salesiani hanno organizzato attività di rinforzo scolastico per i bambini, che però rappresenta molto di più, perché lì i bambini mangiano insieme, giocano, apprendono le materie scolastiche e anche delle regole elementari di comportamento. “Dopo che vengono per qualche settimana qui – prosegue don Jilek – iniziano a dire anche ‘per favore’ e ‘grazie’”.

I Salesiani di Stara Zagora non conoscono orari. “Dedichiamo tempo ai bambini, così i genitori cominciano a sentire ciò che i loro figli fanno al centro e iniziano a venire in questi luoghi”, racconta il missionario salesiano. I Rom entrano ed escono liberamente per tutto il giorno. Frequentano la messa, chiedono consigli o semplicemente fanno visita ai religiosi.

Adesso i Salesiani hanno un nuovo progetto, quello di aprire un refettorio. “In questo modo avremo la possibilità di parlare con loro. Vogliamo convincerli a mandare i loro figli alla nostra scuola” spiega il salesiano. Questo è proprio il problema principale: molti genitori non lasciano che i loro figli procedano oltre la scuola primaria, perché in quel caso i figli non possono sposarsi immediatamente. Tuttavia, i primi risultati già stanno arrivando. Conclude don Jilek: “molti Rom ci conoscono e sanno che vogliamo il meglio per loro”.

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