Indonesia – Un cuore colmo di gratitudine: l’exallievo Pius Dappa Ole

09 Marzo 2018

(ANS – Sumba) – Trentatré anni dopo l’avvio della prima presenza salesiana in Indonesia, a Giacarta, il grande albero delle presenza salesiana nel Paese sta germogliando attraverso sette presenze sparse sulle isole di Java e Sumba. La comunità più numerosa, con sette professi perpetui (quattro sacerdoti e tre coadiutori), tre tirocinanti e otto prenovizi, si trova nell’isola remota, povera e a maggioranza cristiana di Sumba, ed è diretta da don Adie Prinanto.

I primi Figli di Don Bosco sono sbarcati a Sumba nel 2002 e ora la presenza salesiana si è radicata in una solida presenza educativa,. che ospita il Centro di Formazione Professionale (CFP) “BLK Budi Daya Don Bosco”, un oratorio e, dal 2014, una scuola tecnica secondaria. Per 12 anni l’opera ha accolto anche il noviziato, mentre ora ospita solo aspiranti e prenovizi. E al di fuori dell’opera i Salesiani sono coinvolti in molteplici servizi per la Chiesa locale, nella Pastorale giovanile e nelle celebrazioni presso le remote stazioni missionarie.

Dalle parole dell’exallievo salesiano di Sumba, e oggi docente del CFP, Pius Dappa Ole, si può capire molto della crescita carismatica salesiana in Indonesia.

Quando hai incontrato Don Bosco per la prima volta?

Sono arrivato al CFP salesiano attraverso alcune suore del mio villaggio natale. Volevo apprendere la carpenteria, conobbi don Andres Calleja nel 2003 e venni accolto nel convitto salesiano, dove iniziai una vita regolare di preghiere comuni, formazione alle abilità tecniche, disciplina e buon uso del tempo libero. All’inizio eravamo 32 allievi, ma solo 13 di noi hanno concluso il corso biennale. Nel 2006 sono diventato insegnante e ora mi sento felice di poter restituire le competenze ricevute e insegnare alle nuove generazioni!

Cosa ti piace di più dell’educazione ricevuta?

Apprezzo tante cose: la nostra formazione spirituale, come organizzare il proprio tempo nella cornice delle 24 ore, come essere ordinati e come stringere una stretta relazione con i Salesiani, che ci hanno sempre mostrato come diventare brave persone.

Cos’è che ti rende felice, come laico collaboratore della missione salesiana?

Sento che posso trasmettere ad altri giovani le mie capacità e conoscenze, affinché diventino persone migliorarli, e questa era la visione-missione di Don Bosco. Ho anche sognato Don Bosco, una volta: lo incontravo ai piedi di una collina e mi dava molte noci di cocco, chiedendomi di condividerle con altri giovani; ma per farlo dovevo scalare la collina. E io l’ho fatto! Ma già prima di questo sogno avevo un cuore colmo di gratitudine per tutte le cose ricevute attraverso Don Bosco. Non potrei immaginare cosa sarebbe la mia vita oggi senza Don Bosco.

Qual è il tuo sogno per la Famiglia Salesiana a Sumba?

Per prima cosa, dovremmo far conoscere maggiormente il nostro CFP; e poi dovremo avviare iniziative per i nostri diplomati che ancora non lavorano. Sarebbe bello raccogliere alcuni exallievi di carpenteria, ad esempio, e organizzare piccoli laboratori in città.

Fonte: AustraLasia

InfoANS

ANS - "Agenzia iNfo Salesiana" - è un periodico plurisettimanale telematico, organo di comunicazione della Congregazione Salesiana, iscritto al Registro della Stampa del Tribunale di Roma, n. 153/2007.

Questo sito utilizza cookie anche di terze parti, per migliorare l'esperienza utente e per motivi statistici. Scorrendo questa pagina o cliccando in qualunque suo elemento, acconsenti all'uso dei cookie. Per saperne di più o negare il consenso clicca il tasto "Ulteriori informazioni".