Guatemala – “Hogar Papa Francisco”: una benedizione per i più poveri

17 Aprile 2018

(ANS – San Pedro Carchá) – Le “Suore della Resurrezione” sono una congregazione religiosa indigena q'eqchi nata a San Pedro Carchá, in Guatemala, nel 1977, per iniziativa del salesiano don Jorge Puthenpura, accolta nel 2004 come 22° gruppo della Famiglia Salesiana. La Congregazione promuove progetti di evangelizzazione e promozione umana in varie aree geografiche di diversi dipartimenti, tra cui Alta Verapaz, Quiché, Izabal e Petén.

Il fondatore, don Puthenpura, e le Suore della Resurrezione hanno riaperto lo scorso 6 aprile la struttura “Hogar Papa Francisco”, un centro che si prende cura delle persone bisognose e malnutrite, nel villaggio di Tz’unu’z. All’evento hanno partecipato mons. Nicolás Thevenin, Nunzio Apostolico in Guatemala, e mons. Gerardo Flores, vescovo emerito di Veracruz.

La casa di accoglienza per minori aveva iniziato le sue attività ben 35 anni fa, ma la Congregazione era stata poi costretta a sospendere i suoi servizi. Vedendo tuttavia la necessità di quell’opera per la popolazione locale, le Suore della Risurrezione decisero di riaprirla, il 28 luglio 2014, con il nome di “Hogar Papa Francisco”.

Il centro accoglie persone bisognose in due modalità: una cura permanente che viene offerta alle persone anziane e abbandonate; una forma di assistenza temporanea per chi deve recuperare la salute a seguito di qualche malattia. Entrambe le forme di assistenza sono gratuite e prevedono assistenza e controllo nella somministrazione di medicinali, vitto, alloggio, il lavaggio degli indumenti, cure pre- e post-parto, convalescenza post-operatoria, trasferimento dei pazienti in ospedali pubblici o cliniche…

Attualmente la casa può ospitare fino a 25 persone con un accompagnatore. L’assistenza e la cura dirette e individuali sono offerte da quattro suore della Congregazione, che si sforzano di mantenere il clima di casa e di famiglia in tutti i loro servizi.

Alla cerimonia di inaugurazione e benedizione dei locali hanno partecipato numerosi contadini, anziani, giovani, bambini e famiglie con risorse limitate, che hanno condiviso la loro testimonianza dopo essere stati curati e riabilitati. Presenti anche amici e collaboratori della Fondazione “Talita Kumi”, autorità civili e religiose del Paese e rappresentanti di gruppi che sostengono questo servizio ai più svantaggiati.

“La Congregazione invita a partecipare quanti vogliano contribuire tramite volontariato o donazioni, affinché possa crescere quest’opera che fa bene ai più poveri” ha manifestato Madre Zoila Caal, Superiora della Congregazione.

InfoANS

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