Ghana – Accoglienza, educazione, amore fraterno: il carisma salesiano in azione
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18 Aprile 2018

(ANS – Accra) – Accra, la capitale del Ghana, situata sul golfo di Guinea, è una metropoli di 5 milioni di abitanti. Nella sua area metropolitana, presso Ashaiman, i Salesiani animano due opere. La presenza dei Figli spirituali di Don Bosco nel Paese si sviluppa poi attraverso altre due comunità, in località Sunyani, a circa 400 km a Nord-Ovest della capitale. In entrambe le città, così come nella giovane presenza di Tatale, avviata nel 2015, i Salesiani lavorano con zelo a servizio dei ragazzi e dei giovani, specialmente quelli più bisognosi.

La prima opera di Ashaiman è una grande scuola tecnica con 5 indirizzi professionali: elettrico, informatico, elettronico, energia solare e contabilità. La frequentano oggi 700 giovani inseriti in percorsi triennali, al termine dei quali circa la metà di essi si iscrive all’università. Nata vent’anni fa con i primi 13 allievi, è oggi considerata la miglior scuola tecnica dell’area metropolitana di Accra. Per frequentare i corsi di questo istituto tecnico e professionale molti giovani, ragazzi e ragazze vengono da tutto il Paese e quindi vivono in un ostello attiguo alla scuola, ospiti rispettivamente dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

La seconda opera salesiana, che si trova a poca distanza dalla prima, è un centro per bambini e ragazzi vittime di traffico minorile. Attualmente i Salesiani ne ospitano 51, dai sette ai 16 anni. Spesso sono “ragazzi carriola” cioè bambini di famiglie estremamente povere e con tanti figli da sfamare che fanno i manovali portando materiali, i più diversi, con carretti e carriole. “Paradossalmente costa meno pagare un pochino uno di questi ragazzi carriola, piuttosto che comprare un asino per tirare i carretti... A livello commerciale un ragazzo vale meno di un asino!” commenta con amarezza il Salesiano Coadiutore Giampietro Pettenon, Presidente di Missioni Don Bosco.

Altre volte i giovani accolti provengono dalle miniere d’oro e di diamanti, dove vengono utilizzati perché piccoli e con facilità di movimento. In questo caso sono bambini che passano la propria infanzia e giovinezza qualche metro sotto terra, come talpe, piuttosto che alla luce del sole.

Il governo ghanese vuole contrastare il lavoro minorile e la tratta, quindi periodicamente organizza delle retate. I ragazzi vengono allontanati da trafficanti e sfruttatori, ma il problema a cui non si riesce a dare una risposta è quello della ricollocazione: cosa fare per reinserirli nel proprio contesto familiare e sociale, riportandoli anche a scuola? I Salesiani, sull’esempio di Don Bosco, trovano proprio in questi bambini e ragazzi i loro destinatari privilegiati.

A Sunyani i Salesiani sono arrivati 25 anni fa e gestiscono altre due case. Una è il noviziato, cioè la casa di formazione dove i giovani che sentono di avere la vocazione si preparano ad essere Salesiani. Questo anno accoglie 12 giovani, provenienti da Ghana, Nigeria, Liberia e Sierra Leone.

La seconda comunità salesiana gestisce tre diverse attività:

  • il Centro di Formazione Professionale con cinque indirizzi professionali: edilizia (il più frequentato dai ragazzi), ristorazione e cucina (il più frequentato dalle ragazze), carpenteria metallica, falegnameria ed elettricità. In tutto ci sono oltre 500 studenti, dei quali circa un terzo vive negli ostelli accanto alla scuola, perché abitano a centinaia di chilometri di distanza;
  • poi c’è la parrocchia, che i Salesiani animano aiutati dai novizi, che ogni domenica offre l’Eucaristia per gli adulti (dai 12 anni in su), e una dedicata solamente ai bambini: vi partecipano bimbi piccolissimi – alle volte anche musulmani – che muovono i primi passi, accompagnati dai loro fratelli e sorelle maggiori;
  • infine, c’è la casa famiglia per giovani in difficoltà che attualmente ospita una cinquantina di minori. Non sono ragazzi orfani: difficilmente un ghanese resta da solo se muoiono i genitori, perché la cultura e tradizione della famiglia allargata fa sì che un parente più prossimo, come la nonna, i fratelli maggiori o una zia, si occupi del piccolo rimasto senza genitori. La difficoltà cui devono far fronte questi ragazzi è essenzialmente di carattere economico. Sono poveri, poverissimi. Spesso con numerosi fratelli, per cui non c’è da mangiare per tutti a casa. Per questo vengono portati dai Salesiani, sapendo che loro un tetto, un po’ di cibo e soprattutto l’amore fraterno e sincero non lo negano mai a nessuno.

Fonte: Missioni Don Bosco

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