Brasile – Addio a don Sbardellotto, salesiano missionario tra gli Xavante

06 Novembre 2018

(ANS – Campo Grande) – L’Ispettoria salesiana di Brasile-Campo Grande ha comunicato, con grande dolore, la scomparsa, a 102 anni, del salesiano missionario don Pedro (Pietro) Sbardellotto, avvenuta il 5 novembre. Secondo don Lauro Shinohara, direttore della comunità “Paolo VI”, dove don Sbardellotto viveva, il missionario si è spento “come una candela che è andata consumandosi”.

Pietro Sbardellotto era nato il 22 agosto 1916 a Mel, provincia di Belluno, Italia. Dopo aver frequentato la casa salesiana di Castelnuovo d’Asti, svolse praticamente tutta la sua vita salesiana in Brasile, Paese dal quale ricevette anche la cittadinanza nel 1990.

Giuntovi nel 1936, compì il noviziato presso la casa “São Gonçalo” di Cuiabá, emise i voti perpetui nel 1944 a Campo Grande e venne ordinato sacerdote, sempre a Campo Grande, nel 1950.

Il nome di don Sbardellotto è legato indissolubilmente alle missioni tra le popolazioni indigene del Brasile, in particolar modo agli Xavante, un popolo fiero e combattivo, con cui incominciò ad avere i primi, sporadici contatti tra il 1951 e il 1953.

Nel 1957, accompagnato dal Servo di Dio Simão Bororo e dal Salesiano coadiutore Jorge Wörz, don Sbardellotto intraprese la sua opera di educazione, promozione sociale ed evangelizzazione tra gli Xavante presso la missione di “Santa Terezinha”. Quando questa, tuttavia, venne chiusa, a motivo dell’emigrazione degli indigeni da quell’area, don Sbardellotto tornò di nuovo a servirli presso la missione di “São Marcos”, eretta all’estremità del terreno concesso dal governo brasiliano, per evitare conflitti con l’altra popolazione indigena già presente in quell’area, i Bororo.

La missione di “São Marcos”, tuttora attiva, don Sbardellotto la fondò e la eresse “con sudore e sacrificio”, come ebbe ad affermare un indigeno Xavante nel discorso in suo onore pronunciato nel 2000, in occasione dei 50 anni di sacerdozio di don Sbardellotto.

“E noi, Xavante, cosa facciamo per lui? Semplicemente gli doniamo la nostra preghiera e l’amicizia – proseguiva il discorso ufficiale di quel giorno –. Reverendo don Pedro, non abbiamo nulla da darti, ma nelle nostre preghiere chiediamo che Dio ti dia la forza e la salute per stare più a lungo in mezzo a noi. Non dimenticheremo mai quello che hai fatto per noi. Queste cose sono segni molto sorprendenti per il popolo Xavante di São Marcos, e per questo ti ringraziamo”.

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