RMG – Una preghiera di Natale per i Cristiani perseguitati

24 Dicembre 2018

(ANS - Roma) – “Il Figlio di Dio si è fatto uomo perché noi uomini potessimo diventare figli di Dio. Questa è la ragione della nostra speranza e della nostra pace”. Così formula i suoi auguri per Natale, direttamente da Betlemme, don Alejandro León, SDB, Ispettore salesiano del Medio Oriente. Eppure per tanti Cristiani è impossibile manifestare apertamente la ragione della loro speranza. Il Natale di chi può celebrarlo apertamente, allora, deve ricordare anche i Cristiani perseguitati per la loro fede.

Papa Francesco una volta ha detto, durante l’Eucaristia mattutina nella cappella della Casa Santa Marta: “Pensiamo ai tanti fratelli e sorelle che oggi non possono pregare insieme perché perseguitati per essa, che non possono possedere il Vangelo o la Bibbia perché perseguitabili per essi. Pensiamo a questi fratelli e sorelle che non possono andare a Messa perché gli è proibito. Quante volte un sacerdote va segretamente tra di loro fingendo di essere lì per prendere il tè, e celebra segretamente la Messa. Questo accade oggi”.

La persecuzione religiosa è una realtà che Papa Francesco richiama regolarmente, implorandoci di pregare e agire, piuttosto che rimanere in silenzio e disinformati davanti a tali ingiustizie: “Non posso non ricordare i molti casi di ingiustizia e persecuzione che quotidianamente affliggono le minoranze religiose, e i Cristiani in particolare, in varie parti del mondo. Le comunità e gli individui oggi si trovano sottoposti a barbari atti di violenza: vengono sfrattati dalle loro case e dalle loro terre d’origine, venduti come schiavi, uccisi, decapitati, crocifissi o bruciati vivi, sotto il vergognoso e complice silenzio di tanti”.

Prima di celebrare questo Natale 2018 può essere utile ricordare alcuni dati statistici:

  • da quando Gesù è asceso al Cielo, 43 milioni di cristiani sono diventati martiri;
  • attualmente oltre 200 milioni di persone devono affrontare la persecuzione perché credono in Gesù;
  • oggi 300 milioni di persone – 1 cristiano su 7 tra Cattolici, Protestanti, Ortodossi – vive in un Paese dove vige persecuzione religiosa;
  • in 38 Paesi oggi registrano forme gravi o estreme violazioni della libertà religiosa (21 sono classificati come luoghi di persecuzione e 17 come luoghi di discriminazione);
  • il 61% della popolazione mondiale vive in Paesi in cui non vi è rispetto per la libertà religiosa;
  • nel 9% delle nazioni del mondo vi è discriminazione;
  • e nell’11% degli Stati vi è persecuzione.

(Fonte: Aiuto alla Chiesa che Soffre)

Nel 2018 anche alcuni Salesiani in diversi Paesi hanno vissuto personalmente situazioni di discriminazione o persecuzione per il semplice fatto di essere discepoli di Gesù.

InfoANS

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