Italia – Don Bosco e i missionari Salesiani in Patagonia all’“European Academy of Religion”

13 Marzo 2019
Foto: © Bollettino Salesiano

(ANS – Bologna) – L’Istituto Storico Salesiano (ISS), già membro dell’“European Academy of Religion”, con sede a Bologna, nel corso del raduno annuale svoltosi dal 4 al 7 marzo, ha proiettato il docu-film “A sud del sud” di Salvatore Metastasio. Finanziato da “Missioni Don Bosco” e dal Dicastero delle Missioni Salesiane, in collaborazione con l’ISS, il film intende commemorare il centenario della posa, da parte dei missionari salesiani, della croce a Capo Froward (Stretto di Magellano) nel 1913: esattamente a XVI secoli di distanza dalla libertà religiosa concessa dall’imperatore Costantino con l’editto di Milano del 313. La proiezione di Bologna è stata accolta dal pubblico presente con estremo interesse.

I salesiani, che già due anni fa avevano avuto modo di presentare i risultati della loro ricerca storia all’“European Academy of Religion”, attraverso una conferenza sul tema: “Surviving and growing ‘in difficult times’. The Salesian Educative Mission in Europe in the First Half of the Twentieth Century” (Sopravvivere e prosperare in tempi difficili: l’opera salesiana nell’Europa della prima metà del secolo XX), hanno così potuto far parlare dell’epopea missionaria salesiana in Patagonia attraverso il film di Salvatore Metastasio.

La pellicola racconta il viaggio di due Italiani che si incontrano per caso dalle parti di Punta Arenas, in Cile e poi proseguono insieme fino a capo Froward. Il più giovane, Diego, vuole conoscere il mondo degli indios yaganes, perché ha intenzione di fare un film su Darwin e della sua amicizia con Jemmy Botton, l’indio che era a bordo del brigantino “Beagle” nel suo famoso viaggio del 1832. L’uomo anziano, Alessandro, racconta invece di essersi messo in cammino verso la Patagonia per seguire le tracce del sogno di Don Bosco su quella terra, che un salesiano gli aveva raccontato quando era fanciullo. Per questo intende arrivare a Capo Froward e convince anche Diego a proseguire il viaggio fino alla croce, in un percorso che, durante l’ultimo tratto, farà nascere un’amicizia tra i due, nutrita però di incomprensioni.

È lo scontro fra la scienza e la fede, dove da parte del giovane viene affermata una visione positivista della vita, dove la ragione e la scienza sono ritenute capaci di risolvere le contraddizioni del mondo; mentre da parte dell’uomo più anziano emerge una visione più drammatica, che non può trascurare la parte più feconda della vita: quella che fa sentire l’uomo parte di un tutto, creatura fra le creature e in attesa di una “rivelazione”, e che porta a riflettere sul significato della Croce, vista non solo come simbolo religioso (per i credenti), ma soprattutto come simbolo universale di contatto fra cielo e terra.

Il film termina con il regista che affida a tutti un particolare messaggio: “‘L’infinito non lo vedi se nel cuore non lo hai”.

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