Vaticano – Papa Francesco: “La tratta di persone deturpa l’umanità della vittima”
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12 Aprile 2019

(ANS – Città del Vaticano) – Nel suo ultimo rapporto sulla tratta di persone, l’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine sottolinea che la gran maggioranza delle vittime di tratta nel mondo “sono donne e ragazze” (72%). E l’Organizzazione Internazionale del Lavoro stima che a livello globale siano quasi 21 milioni le persone vittime del lavoro forzato. Papa Francesco ha concluso ieri, 11 aprile, la Conferenza Internazionale sulla Tratta di Persone, affermando con forza che questo triste fenomeno è un “crimine contro l’umanità”, che “deturpa l’umanità della vittima, offendendo la sua libertà e dignità”, e che al tempo stesso, “disumanizza chi la compie”.

Milioni di persone in tutto il mondo sono vittime della tratta, del lavoro forzato, dello sfruttamento sessuale, della schiavitù domestica, dell’accattonaggio, del traffico di organi e del reclutamento forzato di bambini soldato.

“Il tipo più diffuso di tratta di persone è a scopo di sfruttamento sessuale e colpisce soprattutto donne e ragazze. Con profitti stimati in 3 miliardi di dollari all’anno, questo crimine è una delle imprese più redditizie in Europa…” viene riportato dall’ONG “Médecins du Monde”.

Cosa c’è dietro la tratta di esseri umani? La risposta sembra semplice e il Papa ha messo il dito nella piaga. “I nostri tempi hanno segnato una crescita dell’individualismo e dell’egocentrismo, atteggiamenti che tendono a considerare gli altri in una prospettiva meramente utilitaristica, attribuendo ad essi un valore secondo criteri di convenienza e vantaggio personale”.

Cosa c’è da sapere su questo crimine che lacera la vita umana? “La tratta danneggia gravemente l’umanità nel suo insieme, lacerando la famiglia umana e anche il Corpo di Cristo. La tratta – prosegue il Papa – costituisce un’ingiustificabile violazione della libertà e della dignità delle vittime, dimensioni costitutive dell’essere umano voluto e creato da Dio. Per questo essa è da ritenersi un crimine contro l’umanità”.

Il Papa ha anche sottolineato che “si è fatto e si sta facendo molto, ma molto rimane ancora da fare”. Una frase che comprende la complessità del fenomeno e la necessità di lavorare insieme a beneficio delle “vittime innocenti della mercificazione della persona umana; diciamo la parola, senza vergogna: ‘mercificazione della persona umana’”, ha ribadito il Santo Padre.

Certamente, è una battaglia molto difficile ma, prosegue ancora Papa Francesco: “sono degne di ammirazione le numerose iniziative realizzate al fine di prevenire la tratta, proteggere i sopravvissuti e perseguire i colpevoli”.

Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile propongono entro il 2030 “l’eliminazione del lavoro forzato, della schiavitù moderna e della tratta di persone”. Presentando la figura di santa Giuseppina Bakhita, il Papa ha concluso esprimendo la sua preoccupazione di fronte a “un fenomeno tanto complesso, quanto oscuro”; e parlando direttamente ai presenti ha detto: “è rischioso, ma dobbiamo andare avanti”.

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