Bolivia – “Immagini storiche che parlano”

04 Giugno 2019

(ANS – La Paz) – Firmato il “Contratto Basico” a Roma, e dopo il terribile incidente del 6 novembre 1895, a Juiz de Fora, in Brasile, che coinvolse i treni sui quali viaggiavano mons. Luigi Lasagna e i suoi Compagni, i Figli spirituali di Don Bosco giunsero in Bolivia.

Secondo i racconti di Alberto Aramayo Zalles, SDB, nel libro “I primi salesiani in Bolivia”, scritto nel 1976: “Don Bosco non andò mai fuori dall’Europa, ma conosceva la Bolivia e gli era familiare, così come tutte le altre nazioni sudamericane; la conosceva attraverso le sue visioni e le sue straordinarie intuizioni”.

Nel 1883 Don Bosco fece un sogno misterioso: viaggiava in Sud America come passeggero di un treno veloce. In quel sogno la Provvidenza gli mostrò il campo destinato ai suoi figli, i salesiani. Anni dopo, con l’arrivo del primo salesiano in Bolivia, mons. Giacomo Costamagna, SDB, iniziò la costruzione di un Centro di Formazione alle Arti e ai Mestieri per giovani boliviani, promosso dal dott. Aniceto Arce, all’epoca Presidente della Repubblica.

Oggi la “Casa di Aniceto Arce” come è conosciuta all’interno del patrimonio storico comunale, e denominata “Centro Accademico e Culturale dell’Università Salesiana di Bolivia” apre le sue porte alle persone che ogni anno camminano per le strade della città, intorno a queste date, respirando storia, cultura ed espressioni artistiche.

Nella XIII edizione della “Lunga Notte dei Musei” organizzata dal Governo Autonomo Municipale di La Paz, l’Università Salesiana si veste di gala ed espone una mostra fotografica dal titolo “Immagini salesiane che parlano”, che comprende due aspetti. Il primo è l’aspetto storico, che descrive il glorioso passato dei Salesiani; e il secondo è l’aspetto accademico, che mostra il risultato di un processo nella comunità universitaria.

La mostra fotografica ha avuto come partner strategico la casa editrice boliviana Editorial Don Bosco, che ha proposto opere a stampa selezionate, con pubblicazioni del 1920. Queste opere facevano parte dei ricordi di molti visitatori, perché molti di loro guardavano con nostalgia i libri con cui avevano imparato a scrivere e a leggere. Alcuni libri antichi sono ancora oggi dei capolavori, che nonostante gli anni continuano ad essere stampati e continuano a far parte dell’insegnamento della storia della Bolivia.

La serata è stata ricca di ricordi ed emozioni per migliaia di visitatori che hanno avuto l’opportunità di apprezzare l’opera salesiana, scritta attraverso 123 anni con il cuore salesiano, e rappresentata da 31 fotografie che sono “Immagini storiche che parlano”.

InfoANS

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