Bolivia – I focolai sociali finiscono per toccare anche le opere salesiane

07 Novembre 2019

(ANS - La Paz) – Le proteste sociali in Bolivia si acuiscono. Tutto è iniziato dopo le contestate elezioni del 20 ottobre, che alla fine hanno decretato come vincitore il Presidente in carica, Evo Morales. Ma le opposizioni hanno respinto il risultato, denunciando che le elezioni sono state manipolate e il Presidente intende così conseguire il suo quarto mandato consecutivo. Ieri, 6 novembre, la tensione sociale ha toccato direttamente anche un istituto salesiano, al cui interno la polizia ha sparato dei lacrimogeni.

Le proteste sono ricominciate nelle principali città del Paese e l’Arcidiocesi di La Paz ha preso le parti delle persone colpite dalla violenza e sulla propria pagina Facebook ha condiviso alcune foto, affermando: “Davanti alla situazione di tensione nel centro della città, lancia un appello ad aver attenzione degli istituti scolastici, soprattutto per quanto riguarda l’uso di agenti chimici. Questo pomeriggio è successo questo nell’Unità Educativa Don Bosco ‘El Prado’; non vogliamo la violenza, ci dispiace mostrare queste immagini che colpiscono i nostri figli dove normalmente seguono le lezioni. Preghiamo per la pace in Bolivia”. Allo stesso tempo l’arcidiocesi, si difende dalle accuse, mossegli dal governo, di promuovere le proteste.

Il riferimento del messaggio dell’arcidiocesi di La Paz è proprio l’istituto salesiano “Don Bosco El Prado”, che ha subito direttamente la violenza delle proteste e che ieri, mercoledì 6 novembre, ha dovuto chiudere le porte, dopo che la polizia ha fatto esplodere 5 granate lacrimogene all’interno della scuola, mettendo a rischio l’integrità di tutti, i circa 1.000 studenti, gli insegnanti e il personale amministrativo.

Gli studenti, che stavano svolgendo le loro ordinarie attività studentesche, hanno vissuto momenti di angoscia e confusione causati dai gas lacrimogeni. Ore dopo sono giunte sul posto la Croce Rossa e i Vigili del Fuoco, per intervenire in merito ad un possibile incendio all’interno dell’istituto educativo.

“È qualcosa di incredibile… Sarebbe potuto accadere di tutto per il caos che poi si è generato, oltre al danno causato dai gas. A chi stanno dando sicurezza le forze di sicurezza?” è stato il commento del Direttore dell’Istituto, don José Iriarte.

La situazione in Bolivia non è poi molto diversa dall’ondata di proteste che stanno colpendo diversi Paesi dell’America Latina in cui la presenza salesiana è molto significativa. I salesiani, oltre ad essere sempre vicini alle persone che soffrono, cercano di promuovere percorsi di dialogo e di pacifica mobilitazione.

InfoANS

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