“Nei casi estremi si devono usare mezzi estremi”
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10 Agosto 2017

“Forse persino di questi avvenimenti un giorno la memoria ci sarà d'aiuto”. Sono le parole con le quali Enea faceva coraggio ai compagni nelle avversità della sorte e nei pericoli.  (Virgilio, Eneide, I, 203).

Nelle sue memorie Don Bosco ricorda una carestia che colpì la sua regione nei suoi primi anni di vita. Non si si trovava del cibo neanche a pagarlo oro e per quanto si sforzasse Mamma Margarita non riusciva ad ottenere un po’ di cibo per i propri figli.

Ella guardava gli occhi dei suoi bambini. Avevano sempre fame. E tanta paura. Non si perse di coraggio neanche per un istante.

Si alzò risoluta e disse: “Nei casi estremi si devono usare mezzi estremi”. Prese il coltello grosso e andò nella stalla. Con l’aiuto di Bernardo Cavallo uccise il vitello. E quella sera la famiglia Bosco poté mangiare carne a sazietà.

Antonio, già grandicello, si preoccupò: “Come faremo senza vitello?”.

“Qualcosa bisogna sacrificare per ciò che è veramente importante – fu la risposta –. Voi siete più importanti del vitello. Ci rimboccheremo le maniche e lavoreremo di più. Ci faremo aiutare. Insieme ce la faremo”.

Giovanni, masticava con gusto il suo boccone d’arrosto e ascoltava attento le parole della mamma. Non le avrebbe dimenticate.

È un esempio da ricordare, come suggerisce anche il poeta Virgilio, soprattutto in tempi di crisi, nei quali ci troviamo ad affrontare cambiamenti improvvisi e violenti che influenzano profondamente la nostra vita.

La paura e lo stupore sono le nostre prime reazioni: tutti siamo spaventati quando si verificano profondi cambiamenti o in caso di crisi. Tuttavia, anche in queste situazioni incerte possono sorgere grandi opportunità e, una volta che viene superata la paura e si comincia ad esplorare la nuova situazione, è possibile che si rivelino nuove abitudini e nuovi modelli, molte volte migliori e più efficaci dei precedenti.

Queste sono proprio le circostanze in cui si deve superare la paura e iniziare a camminare, come fece Mamma Margherita a suo tempo: quando viene quel momento e le indicazioni sono chiare, bisogna uccidere il “Vitello d’oro” che abbiamo costruito, anche se ci dà fastidio farlo, perché ci dà sicurezza. E come Don Bosco ha fatto molte volte, in questi casi dobbiamo mettere la nostra fede in Dio e fare il passo successivo: lasciarci andare, impegnarci e scegliere in base alle priorità.

Come affermava il noto studioso polacco Zygmunt Bauman, recentemente scomparso, “il mondo è un luogo dove tutte le dimore sono temporanee e mai eterne e stabili, e dove tutte le indicazioni stradali sono girevoli”.

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