Kenya – “In una scuola salesiana non conosci solo le materie, ma apprendi lezioni per la vita”

07 Agosto 2019

(ANS – Nairobi) – Pius Sebastian Mutemi, un giovane keniota di 26 anni, è un exallievo dell’istituto salesiano di Embu e ora è anche istruttore del corso di Saldatura presso l’opera “Don Bosco Boys Town” a Nairobi. Qui condivide il suo pensiero sulla sua esperienza salesiana.

Qual è la differenza tra una scuola salesiana e una scuola pubblica?

Ho frequentato entrambe, quindi parlo con cognizione di causa. Ciò che mi ha sorpreso inizialmente della scuola salesiana è il fatto che noi, come studenti, potevamo giocare a calcio con il Preside e gli altri insegnanti!

In una scuola salesiana, poi, c’è interazione tra studenti e insegnanti. Le scuole salesiane offrono agli studenti l’opportunità di avvicinarsi agli insegnanti senza paura, perché gli educatori sono così amichevoli. Nella scuola salesiana, soprattutto, non conosci solo le materie, ma apprendi lezioni per la vita.

Un’altra grande differenza è il fatto che la disciplina in una scuola salesiana è molto diversa dalle scuole pubbliche. Per esperienza personale, non ho mai sentito parlare di nessuno dei miei compagni di classe coinvolti in attività criminali; quindi sì, si potrebbe dire che l’educazione salesiana ci ha aiutato ad essere buoni cittadini.

Alla scuola salesiana abbiamo anche imparato valori come l’importanza della vita spirituale. Quando si è vicini a Dio, si possono affrontare le sfide della vita. Altri valori che abbiamo imparato sono stati il RISPETTO, la GENEROSITÀ, la DISCIPLINA e il DURO LAVORO.

Quali sono i tuoi hobby e i tuoi interessi?

Sono un ciclista appassionato. È uno sport nuovo in Kenya. Quando sono stressato o ho molte cose in mente, andare in bici mi rilassa. Si sente la libertà quando si è sulla strada con o senza altri ciclisti.

L’altra ragione per cui mi occupo di ciclismo è che faccio parte di un gruppo ciclistico di beneficenza chiamato “Miles of Hope” (Miglia di Speranza) che aiuta i giovani più poveri attraverso l’educazione, specialmente i giovani che non possono permettersi le rette scolastiche. Ogni settimana andiamo in bicicletta in gruppo e ogni membro deve contribuire con 200 scellini kenioti, che vanno a finanziare i giovani più poveri.

Consigli per i giovani?

Dobbiamo ricordarci che nulla ci arriva servito su un piatto d’argento. Niente è gratuito, senza che vi si dedichi del duro lavoro. Mettete passione in quello che fate e vedrete che le cose procedono. Quando vado in bici devo sopportare la pressione dei miei compagni, perché non c’è tempo per andare al minimo. Quando sei inattivo, è allora che la droga o l’alcol hanno la possibilità di prendere il sopravvento sulla tua vita.

Cercate qualcosa che possa tenervi occupati piuttosto che fare qualcosa di sbagliato. Al momento, in Kenya, c'è un grande problema con i rapporti tra i giovani. Molti giovani si suicidano perché sono stati rifiutati. Tornate a Dio anche se non andate in chiesa, pregate, almeno pregate, abbiate un qualche tipo di legame spirituale con il vostro parroco, i vostri genitori o amici. La gente non riconosce Dio eppure Dio è sempre presente.

Clarence Watts, SDB

InfoANS

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