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Pakistan – La storia vocazionale del primo Salesiano sacerdote pakistano
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23 Giugno 2016

(ANS – Lahore) – Don Noble Lal, il primo Salesiano prete pakistano, ordinato sacerdote il 24 maggio scorso, si racconta: “Ho sentito la chiamata a servire il Signore sin dalla mia infanzia”.

Sono nato a Sargodha, nel Punjab, quinto di 9 fratelli, e sono stato battezzato nella parrocchia del mio villaggio. Mio padre era il giardiniere della parrocchia, così sin da piccolo frequentavo suore e sacerdoti. Appena finita la scuola sono andato al seminario diocesano, ma per vari motivi non potei proseguire e tornai a casa.

In quel periodo completai i miei studi in Scienze Politiche, ma continuavo a cercare la volontà di Dio per la mia vita, a frequentare l’Eucaristia domenicale e le attività della parrocchia. Una volta un gruppo di amici miei coetanei, curiosi di conoscere la Parola di Dio, mi chiesero d’insegnargli il Catechismo. Rifiutai, una prima e una seconda volta. Ma alla terza accettai. Mi resi conto che forse Dio li mandava a me perché li istruissi e così li preparai fino alla Prima Comunione.

Il mio parroco era a conoscenza di tutti questi avvenimenti e mi indirizzava verso gli ordini religiosi, ma nessuno mi attraeva. Alla fine mi presentò i Salesiani, dicendo che lavorano con i ragazzi allo stesso modo in cui lo facevo io. Queste parole catturarono la mia attenzione e decisi di visitare la comunità salesiana di Lahore.

Il 10 agosto 2004 sono entrato ufficialmente nella comunità dell’opera “Don Bosco Technical School” e Centro Giovanile di Lahore. Dopo un mese di vita con i Salesiani decisi di continuare. Sono stato ispirato dallo zelo instancabile, l’amore e l’attenzione per i giovani di don Hans Dopheide; la giovinezza di don Miguel Ruíz e le sue iniziative per i ragazzi toccarono veramente la mia vita; infine incontrai don Peter Zago e dopo un anno a Lahore andai a Quetta, dove potei sperimentare l’apostolato in una scuola diversa e apprezzare il tempo trascorso con don Peter e i pochi mesi con don Julio Palmieri.

Successivamente ho svolto tutto il percorso formativo nelle Filippine, fino al ritorno in patria e all’ordinazione sacerdotale. Ora la mia priorità è offrire la mia vita per i giovani pakistani.

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