Argentina – Cortili per continuare a “ravvivare il fuoco”, luoghi in cui condividere amicizia e gioia
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19 Febbraio 2018

(ANS – Buenos Aires) – Nella prima parte del 2017 è stato presentato il “Piano Globale di Formazione Ispettoriale Cortili” che, nell’ambito del processo di risignificazione ispettoriale, ha invitato Salesiani, laici collaboratori e Famiglia Salesiana a lavorare mantenendo il cortile come riferimento carismatico e luogo d’incontro.

Per i Salesiani di Don Bosco e per tutti coloro che lavorano nelle opere salesiane, esiste un criterio permanente: l’oratorio. Infatti, nelle Costituzioni Salesiane viene offerto un panorama incoraggiante sul lavoro pastorale e si afferma che “Don Bosco visse una tipica esperienza pastorale nel suo primo oratorio, che per i giovani era una casa accogliente, una parrocchia che evangelizza, una scuola che avvia alla vita e un cortile dove condividere amicizia e gioia”.

Per continuare a “ravvivare il fuoco” dei cortili salesiani e accompagnare i percorsi già avviati dalle comunità sono stati resi disponibili dei progetti formativi, elaborati con il l’équipe di Pastorale Giovanile, che sono divenuti modello di ispirazione, spazio per la riflessione e scelta di continuare a lavorare secondo lo stile di Don Bosco. I progetti sono:

  • Cortile Mamma Margherita
  • Cortile Oratorio
  • Cortile Valdocco
  • Cortile sogni

Nell’ambito del Piano di Formazione e Accompagnamento animato dall’équipe ispettoriale di Pastorale Giovanile, l’Ispettoria dell’Argentina Sud (ARS) ha riflettuto sulle pratiche di partecipazione e animazione comunitaria a partire dalla Teologia Pastorale.

Carolina Bacher ha presentato il tema “Assecondare la gestione dello Spirito”. “Alla Pastorale corrisponde assecondare l’intervento di Dio nella storia. Quando pensiamo a una pastorale istituzionale... ciò che si dice è che stiamo cercare di scoprire la presenza di Dio attraverso quelle cornici istituzionali, attraverso gli spazi, e lo spazio dei Salesiani è il cortile”.

Di fronte ad un’infinità di modelli pastorali – il modello tradizionale, configurato attorno al culto, il modello comunitario, focalizzato sull’area della koinonia, il modello evangelizzatore, che dà la priorità alle azioni intorno al kerygma, o il modello liberatore che dà la priorità alla diakonia – ci si chiede: in quale modello pastorale si possono collocare le pratiche pastorali di Don Bosco e dei Salesiani?

Senza dubbio, per i Salesiani è valido il modello pastorale di Don Bosco: il cortile come luogo dell’incontro personale con i giovani.

InfoANS

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