Spagna - In mezzo alle guerre, all’abbandono e alla povertà, c'è sempre un cuore salesiano
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03 Gennaio 2019

(ANS - Madrid) - I missionari salesiani lavorano in 136 Paesi dei cinque continenti e in questi giorni hanno condiviso la gioia della nascita di Gesù con i minori, i giovani e le loro famiglie, specialmente con i più svantaggiati e vulnerabili, con i quali condividono la loro vita quotidiana.

In mezzo alle guerre, all'impotenza di migranti e rifugiati, in luoghi dove la povertà, le epidemie e la fame fanno parte della routine quotidiana, c'è sempre un cuore salesiano accogliente, che è lì per aiutare, accompagnare e infondere speranza.

In questi giorni di celebrazioni ed eccessi di cibo, bevande, doni e auguri, i salesiani hanno posto l'accento sulla vera essenza del Natale: la nascita di Gesù, la persona che dà senso al suo spirito missionario e alla vita di milioni di persone nel mondo, le cui avversità non impediscono di andare avanti e lottare per un futuro migliore.

Anche in questi giorni, come del resto in ogni giorno dell’anno, i missionari salesiani sono al fianco di chi soffre. La parola "condividere" assume un significato speciale in questo periodo dell'anno. In questi giorni, infatti, grazie anche alla generosità di tanti donatori, è stato possibile svolgere attività speciali con bambini e giovani, in modo che conoscano il vero significato del Natale.  

In Siria, gli oratori salesiani e i centri giovanili continuano a rispondere all’esigenza di rappresentare "un'oasi di pace" in mezzo alla guerra; in Venezuela, i salesiani condividono le arepas con molte famiglie colpite dalla grave situazione di penuria e crisi che affligge il Paese; in Colombia, centinaia di minori che frequentano i salesiani nell’ambito dei programmi di protezione dell'infanzia hanno celebrato la Vigilia di Natale alla Ciudad Don Bosco Medellín; in Messico il refettorio salesiano “Padre Chava” ha offerto pasti speciali per le centinaia di migranti che lo frequentano ogni giorno.

In altre parti del mondo, la celebrazione intorno alla tavola è stata molto più semplice, come nel campo profughi di Palabek (Uganda), dove i sud-sudanesi fuggiti dalla guerra hanno condiviso con i salesiani un piatto di riso con salsa. Lo stesso è accaduto in molte capitali africane, dove i missionari salesiani hanno riunito tanti bambini di strada, per vivere un Natale diverso, in un'atmosfera di affetto e familiarità.

Ciò che non è cambiato da un continente all'altro è stata la gioia del vero spirito natalizio.

Fonte: Misiones Salesianas

InfoANS

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