Siria – “Quando abbiamo capito che la guerra sarebbe durata a lungo, abbiamo sentito il dovere di badare ai giovani”
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05 Aprile 2019

(ANS – Damasco) - I salesiani del Medio Oriente hanno raccolto in due video-documentari le esperienze vissute in questi anni in Siria, in particolare negli oratori di Damasco, Kafroun e Aleppo, e in Libano, nell’oratorio di El Hessoun e nel Centro di Formazione Professionale di Al Fidar.

In Siria, i salesiani sono stati al fianco dei giovani in questi anni segnati da guerra e violenze. Don Mounir Hanachi, Direttore della comunità salesiana di Damasco, racconta la sofferenza del popolo siriano: “Vivere in uno stato di guerra è qualcosa che non si impara durante la formazione iniziale. Lo impari vivendo in queste zone, giorno dopo giorno”.

La comunità salesiana di Damasco è composta da quattro sacerdoti di diversa provenienza: due sono siriani, uno italiano e il quarto è un missionario spagnolo che ha appena ricevuto l’incarico.

L’oratorio è frequentato da quasi 1300 ragazzi, la maggior parte dei quali ha dovuto affrontare situazioni dolorose e difficili. Si ritrovano per condividere un cammino di fede, ma anche semplicemente per stare insieme e condividere momenti di svago.

I salesiani in Siria sono presenti anche a Kafroun, zona montuosa nell’ovest del Paese. Dal 2009, la casa di Kafroun è usata principalmente come casa per le vacanze e come luogo di ritrovo per i campi scuola.

Qui lo stile educativo di Don Bosco è portato avanti da un gruppo di Salesiani Cooperatori, per lo più mamme e papà dei ragazzi, pronti ad accogliere anche tante famiglie sfollate a causa della guerra.

La domenica si ritrovano tutti per la Messa, in un’atmosfera cordiale e fraterna. Il clima a Kafroun, dove i ribelli non sono mai arrivati, è decisamente più tranquillo rispetto a città come Damasco o Aleppo, altro luogo dove sono presenti i salesiani.

L’oratorio di Aleppo, anche in tempo di guerra, non ha mai smesso di aprire le porte ai ragazzi. Qui, un migliaio di giovani cristiani, di diverse confessioni religiose, si ritrovano insieme per il catechismo, lo sport, il doposcuola e le attività estive. Il doposcuola, in particolare, è nato durante gli anni più difficili della guerra. I salesiani hanno deciso di aprire questo spazio, affinché i ragazzi continuassero a studiare.
“Quando abbiamo capito che questa guerra sarebbe durata a lungo, abbiamo sentito il dovere di badare ancora di più ai giovani aleppini”, ha detto don Pier Jabloyan, Direttore della casa salesiana di Aleppo.

È più distesa, invece, la situazione in Libano, dove i salesiani sono presenti da 65 anni. Qui, infatti, dopo la guerra civile, si vive ora un relativo stato di pace. La scuola salesiana di Al Fidar offre corsi di formazione professionale, aiutando i ragazzi ad inserirsi nel mondo del lavoro.

Ad El Hessoun ci sono invece una chiesa, un centro di accoglienza e l’oratorio, dove i giovani sono coinvolti in attività ludiche ed educative. “Qui la missione principale - spiega l’educatrice Hanan Kandalaft - non è solo far giocare i ragazzi, ma portarli alla via della salvezza. Come diceva Don Bosco: la salvezza delle anime è la cosa più importante”.

Su YouTube sono disponibili i due documentari sulla Siria e Libano.

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