Brasile – Buona Pasqua di Risurrezione! Lui ci chiama a passare dalle tenebre alla luce, dall’odio all’amore, dall’egoismo alla fraternità!
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19 Aprile 2019

(ANS – Brasilia) – La principale festa cristiana celebra la risurrezione di Cristo: la vittoria del Signore sulla morte ci riempie di speranza per una nuova vita. Per questo motivo, questa celebrazione è circondata da tradizioni e simboli molto particolari. La domenica di Pasqua i cristiani celebrano ciò che è al centro della loro fede: Gesù Cristo ha vinto la morte ed è risorto! È un messaggio d’amore che non ha precedenti e che ci riempie di speranza: ci invita a passare dalle tenebre alla luce, dall’odio all’amore, dall’egoismo alla fraternità, dall’isolamento alla comunità, dalla tristezza alla gioia.

Ma cosa ha a che fare quest’esperienza di festa cristiana con le uova di cioccolato, il coniglietto pasquale o il pranzo in famiglia? Mettendo un attimo da parte gli eccessi del consumismo, questi simboli e tradizioni hanno dei significati.

Pesach e Pasqua. La parola Pasqua deriva dall'ebraico Pesach, che significa “passaggio, salto”. Nella celebrazione della Pesach, la Pasqua ebraica, gli ebrei ricordano la fine della schiavitù in Egitto e il passaggio, guidato da Mosè, alla libertà nella Terra Promessa. È la festa dell’Alleanza di Dio con i figli di Israele, il suo popolo. La Pasqua cristiana celebra una nuova alleanza, non solo con un popolo eletto, ma con tutti coloro che cercano la salvezza. È Gesù Cristo che ci conduce ad un nuovo “passaggio”, dalla schiavitù del peccato alla libertà della vita.

L’agnello. Nella tradizione ebraica l’agnello ha un significato importante, come emerge chiaramente nell’Antico Testamento. Quando il faraone rifiuta di liberare gli ebrei, Dio infligge sette piaghe, l’ultima delle quali è la morte di tutti i primogeniti. Si salvano le famiglie che, avvertite da Mosè, sacrificano un agnello (un animale senza macchia, né difetto) e segnano con il suo sangue le porte delle case. Gesù Cristo, che non aveva né macchia, né peccato, è stato sacrificato sulla Croce per la salvezza dell’umanità, e viene quindi identificato come l’Agnello di Dio.

L’uovo. Questo simbolo risale già alle tradizioni pre-cristiane della Pasqua. L’uovo simboleggia la nascita e la nuova vita, e per questo in diverse antiche civiltà le uova erano parte delle celebrazioni dell’epoca. Il cristianesimo ha ripreso questa tradizione, assegnando all’uovo il simbolo di resurrezione, della nascita alla nuova vita.

Il coniglio. Altro simbolo di vita e fertilità è il coniglio, considerato il primo animale a lasciare la tana e tornare alla vita normale dopo il periodo invernale. Essendo un animale che si moltiplica molto rapidamente, il coniglio è diventato un simbolo della fertilità della Chiesa nella sua missione di diffondere la Parola di Dio.

Il girasole. In alcune culture si è affermato anche il girasole come simbolo pasquale e il motivo è facilmente intuibile: questo grande fiore giallo dai molti petali, che guarda sempre verso il sole, rappresenta i cristiani in cerca della luce di Gesù.

Il pane e il vino. Nell’Eucaristia il pane e il vino diventano il corpo e il sangue di Cristo, che ha donato la sua vita per gli uomini. Accoglierli è ricevere Cristo stesso, nell’attesa della risurrezione. Per molti popoli antichi il pane e il vino erano il cibo quotidiano, e non a caso Gesù li scelse nell’Ultima Cena, a significare la sua presenza costante nella vita di coloro che Lo accolgono.

Il cero. Il grande cero che si accende nella veglia pasquale è una tradizione arrivata con il cristianesimo. Il significato è evidente: Cristo è la luce del mondo, ha sconfitto le tenebre della morte e ora illuminare il cammino. La vittoria di Cristo sulla morte è rappresentata sul cero da una croce, con cinque grani d’incenso alle quattro estremità e nel centro. Sopra e sotto la croce sono incise le lettere A e Z o le lettere greche Alfa e Omega, cioè la prima e l’ultima lettera dell’alfabeto, a testimoniare che Gesù è l’inizio e la fine di tutte le cose. Mentre le cifre che attestano l’anno in corso rappresentano il fatto che Cristo è ancora presente nella vita.

La Pasqua e la Quaresima. Non è vero che la Quaresima vada da dopo il Carnevale fino a Pasqua. In realtà è il contrario: dapprima si stabilisce la Pasqua, che cade sempre la prima domenica successiva alla prima luna piena (nell’emisfero nord) dall’inizio della Primavera. Ecco perché è una festa cosiddetta “mobile”. La domenica precedente alla Pasqua, che apre la Settimana Santa, è la Domenica delle Palme. E da lì, all’indietro, si contano i 40 giorni di Quaresima, fino ad arrivare al Mercoledì delle Ceneri. La Quaresima è un tempo di conversione, in cui i cristiani sono chiamati a pregare più intensamente, a digiunare (cioè a privarsi di qualcosa di importante) e ad esercitare la carità.

Per la Famiglia Salesiana la Pasqua è legata a due eventi storici: Don Bosco, infatti, trasferì definitivamente il suo primo Oratorio a Casa Pinardi nella Pasqua del 1846; inoltre egli stesso venne canonizzato nel giorno di Pasqua, domenica 1° aprile 1934. È l’unico santo ad essere stato canonizzato in un giorno di Pasqua.

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