L'Approfondimento

(ANS – Roma) – Era tutto pronto per la grande celebrazione della Messa d’oro di Don Michele Rua, il 24 giugno 1910. Il Signore lo chiamò a sé tre mesi prima, il 6 aprile, all’età di 72 anni. Ne aveva passati la metà accanto a Don Bosco e 22 come suo successore. Con lui aveva condiviso tutto: pane, lavoro, fatiche, ansie, gioie e dolori, delusioni e speranze, fin l’età della morte. Stessa passione per i giovani, stesso zelo per le anime, stesso amore a Gesù Sacramentato, all’Ausiliatrice, ai sacramenti, al Papa, stessa disponibilità al lavoro e al sacrificio, stessa capacità di mortificazione, stessi faticosi viaggi, accompagnati da grazie e miracoli. Hanno condiviso la stessa aspirazione alla santità, raggiunta da entrambi con la canonizzazione dell’uno (1934) e la beatificazione dell’altro (1972).

(ANS - Belém) – “Più che avviare nella società adolescenti e giovani professionalmente ben formati, viene richiesta la capacità di prepararli ad un impegno trasformante”, dicono i direttori della Scuola Salesiana in Brasile. Tra gli impegni fondamentali che la dimensione sociale della Rete Salesiana Brasile si è assunta c’è infatti lo “Sviluppo delle Competenze per la Vita (soft skills) tra le nuove generazioni”.

(ANS – Treviglio) – Treviglio è una cittadina italiana di circa 30mila abitanti, situata nella provincia di Bergamo, l’area più colpita da COVID-19 di tutto il Paese. In questo mese di marzo, ancora non completato, i morti nel comune sono praticamente raddoppiati rispetto a marzo 2019. La comunità è provata. A Treviglio i salesiani sono presenti dalla fine del XIX secolo e in quest’epoca di crisi un messaggio di speranza viene dal Direttore dell’Istituto, don Massimo Massironi, che ha voluto pubblicare una lettera ai suoi allievi. Ecco di seguito il suo messaggio.

(ANS – San Paolo) – Il cammino vocazionale di Don Bosco, come tutti i percorsi vocazionali, non è stato tutto facile, tutto “rose e fiori”. Dubbi e difficoltà sono stati presenti nel suo processo di maturazione e di decisione. Anche Don Bosco ebbe dei dubbi. Sognava di diventare francescano. Si chiedeva con insistenza quale sarebbe stata la sua missione, dove avrebbe dovuto svolgere il suo compito pastorale. La sua vita era segnata dall’indecisione e dall’incertezza, ma in mezzo alla sua vita sapeva che c’era una “medicina” che gli mandava Dio: era don Cafasso, il suo direttore spirituale.

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