Italia – La Festa di Don Bosco a Torino-Valdocco

01 Febbraio 2023

(ANS – Torino) – È stata una Festa di Don Bosco in grande stile quella di quest’anno a Valdocco, iniziata già nei giorni precedenti con diverse attività preparatorie e la sua piena realizzazione nella Messa pomeridiana con i giovani presieduta dal Rettor Maggiore e X Successore di Don Bosco, Don Ángel Fernández Artime. “I nostri GIOVANI come LIEVITO nella Famiglia umana di oggi” è il messaggio che, in linea con la Strenna per quest’anno, egli ha consegnato a tutti i presenti e ai ragazzi e alle ragazze del Movimento Giovanile Salesiano di tutto il mondo.

La Festa di Don Bosco nella Basilica di Maria Ausiliatrice di Valdocco, culla e centro spirituale del carisma salesiano a livello mondiale, è iniziata in verità già dalla serata di lunedì 30 gennaio, con la Messa presieduta dal neovescovo ausiliare di Torino, Mons. Alessandro Giraudo, la recita dei Vespri guidati dal Rettor Maggiore, e una veglia di preghiera sul tema della Strenna per il 2023. Nell’occasione, oltre all’opportunità di ricevere un consiglio spirituale dai numerosi salesiani presenti, o di accostarsi al sacramento della Riconciliazione, è stata animata una liturgia della Parola centrata sui brani biblici in cui si parla del lievito, seguita dalla lettura di alcuni brani dal messaggio della Strenna, a loro volta intervallati dal video della Strenna del Rettor Maggiore.

Il giorno della festa, poi, ha visto la chiesa di Maria Ausiliatrice sempre piena di fedeli, giunti da ogni luogo per omaggiare il Padre e Maestro della Gioventù e per partecipare alle numerose Eucaristie in programma per la giornata – ben sette, dalle 7 del mattino alle 21 – o agli altri momenti spirituali previsti. Anche la scelta di chi ha presieduto le Messe è stata attenta e calcolata, volta a rinsaldare i rapporti con la comunità cittadina locale e con chi si occupa del servizio ai giovani.

Ecco perché dietro l’altare della Basilica si sono alternati il Rettore del Principale Santuario mariano di Torino, quello della Consolata, don Giacomo Maria Martinacci; il Padre Generale del Cottolengo, Padre Carmine Arige; poi il Superiore della Circoscrizione speciale di Piemonte e Valle d’Aosta (ICP), don Leonardo Mancini; e, sul finire della mattinata, l’arcivescovo della città, Mons. Roberto Repole, che nell’occasione ha ricordato il carattere “torinese” di Don Bosco.

L’apice della festa ovviamente si è raggiunto con la Messa presieduta dal Rettor Maggiore: “In questi due anni non avevo mai visto la chiesa così piena di persone: una presenza straripante di giovani dell’MGS, ma anche di tanti fedeli”, ha commentato don Michele Viviano, dal 2021 Rettore della Basilica-Santuario di Valdocco.

Le celebrazioni – che avevano previsto nel pomeriggio anche la benedizione dei ragazzi all’altare di don Bosco, e un tempo per l’adorazione e i vespri – si sono infine concluse con l’Eucaristia celebrata assieme ai membri del cosiddetto “arsenale della pace” del “Sermig” – il Servizio Missionario Giovani – fondato a Torino da Ernesto Olivero, anch’egli presente alla celebrazione.

Merita di essere segnalato, inoltre, che le attività per la Festa di Don Bosco di quest’anno erano partite in verità già con un triduo dedicato a conoscere la realtà salesiana odierna, quale espressione del sogno di Don Bosco che da Torino è diventato realtà nel mondo intero. Così, a partire da mercoledì 25 gennaio e fino a venerdì 27, facendo tesoro della presenza del Consiglio Generale della Congregazione a Torino, don Héctor Gabriel Romero, Consigliere Regionale per l’America Cono Sud, don Alphonse Owoudou, Consigliere Regionale per l’Africa-Madagascar, e don Biju Michael, Consigliere Regionale per l’Asia Sud, hanno avuto modo di rappresentare con parole, immagini e video il grande sviluppo della Famiglia Salesiana al servizio dei giovani e dei bisognosi di tutte le latitudini.

Inoltre, un altro momento di spicco del programma realizzato per la festa di Don Bosco si era svolto nella Basilica di Maria Ausiliatrice nella serata di sabato 28 gennaio, con l’omaggio a Don Bosco realizzato in musica dai giovani del Liceo Musicale “Cavour” di Torino. “Quando costruì la Basilica, Don Bosco la volle grandissima perché potesse contenere il maggior numero di giovani possibile. E noi abbiamo cercato di onorare la sua volontà anche attraverso quest’evento che ha riempito la chiesa di centinaia di giovani, non tutti cristiani, non tutti frequentanti… Averli portati in Basilica è stato certamente un bel dono” ha affermato in proposito don Viviano.

Gian Francesco Romano

InfoANS

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