Messico – Situazione d’emergenza per l’esodo dei migranti haitiani

06 Ottobre 2016

(ANS – Tijuana) – Tijuana è sempre stata una città di migranti. Per anni dal sud del paese e da tutto il continente è giunto un flusso migratorio diretto verso gli Stati Uniti. È una realtà che si è mantenuta, ma oggi ad essa si aggiunge la presenza di tutti quei migranti che sono rimpatriati ed espulsi dalle autorità statunitensi.

Di don Felipe Plascencia Botello SDB - Director

Dallo scorso maggio si è presentato un nuovo scenario che costituisce anche una situazione d’emergenza: sono cominciati ad arrivare a Tijuana e in altre città di confine migranti provenienti da varie parti del mondo, per la grande maggioranza da Haiti, giunti a quella che è la frontiera con il maggior movimento di persone al mondo. La loro speranza: essere accolti dalle autorità per l’immigrazione degli Stati Uniti attraverso una domanda di asilo.

Il processo è lento e ogni giorno vengono accolti pochi migranti rispetto a quelli che quotidianamente arrivano. Al momento si stima che ci siano già circa 8.000 Haitiani. Inoltre, i dati aggiornati allo scorso venerdì riportavano che dal confine tra Guatemala e Messico erano entrate altre 4700 persone. E si stima anche che dal Brasile verso il Messico vi siano altre 17.000 persone che stanno compiendo o intendono compiere tale viaggio.

La situazione è andata oltre le normali capacità di Tijuana, una città già abituata al transito dei migranti. Ostelli e centri d’accoglienza sono stati travolti dalla loro capacità di ricevere persone. Così la situazione adesso è quella di una città con un doppio flusso migratorio: da e per gli Stati Uniti.

I Salesiani sono presenti da quasi 30 anni, con 6 oratori, una parrocchia, una scuola elementare gratuita e un refettorio – il “Refettorio Salesiano Padre Chava” che offre cibo, ospitalità, assistenza psicologica e legale, formazione al lavoro, servizi igienici e assistenza medica, barbiere e telefono gratuito. In media vengono servite circa 1200 persone al giorno.

Anche i servizi sono aumentati in conseguenza della straordinaria presenza di migranti e si sta preparando un rifugio ulteriore in uno delle oratori salesiani per affrontare l’emergenza.

Tra le persone disposti a dare una mano ci sono anche imprenditori di Tijuana che offrono lavoro a quanti decidono di rimanere.

Ora però la situazione è quella di una vera emergenza. I Salesiani, insieme ad altre istituzioni, stanno sulla frontiera, intenzionati a rispondere con generosità e misericordia, con la certezza che Maria Ausiliatrice indicherà il modo per assistere, come Figli di San Giovanni Bosco, tante persone, per lo più giovani, che hanno camminato per migliaia di chilometri inseguendo un sogno che forse potrebbero non realizzare mai.

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