Filippine – Il dono della diversità nella comunione: il noviziato internazionale di Cebu

14 Dicembre 2016

(ANS – Talisay City) – Il noviziato salesiano “Sacro Cuore” di Talisay City, Lawaan, nell’Ispettoria delle Filippine Sud, si segnala per il carattere internazionale della comunità dei novizi. Questi hanno tra i 21 e i 23 anni e provengono da Filippine, Cambogia, Giappone e Pakistan. La diversità delle lingue parlate è visibile sin dall’ingresso dell’opera.

Per chi proviene da altri paesi lo shock culturale all’arrivo è inevitabile; tuttavia, le dinamiche comunitarie interculturali vengono facilitate da un precedente periodo nelle Filippine, almeno per l’intero anno del pre-noviziato – che è possibile compiere in una delle due Ispettorie delle Filippine – Nord o Sud.

Nella comunità internazionale i Novizi apprendono la pazienza e quelle altre “competenze trasversali” (soft skills) necessarie per accettare l’altro. Attualmente vi è un buon livello di comunicazione inter-culturale. Chi proviene dall’ambiente cattolico delle Filippine porta con se tradizioni secolari ed usanze, mentre quanti arrivano dalle piccole e giovani Chiese dell’Asia orientale portano la gioia di vivere la vita missionario tra la loro gente, che per la maggior parte è di credenze non cristiane.

Don Ronel Vilbar è il Direttore della comunità ed è uno dei 23 salesiani che ha da poco partecipato presso la Casa Generalizia al corso di formazione per Maestri dei Novizi di lingua inglese. Mentre don Vilbar era a Roma, ad accompagnare i Novizi sono stati l’Ispettore di FIS, insieme al Socio e all’Assistente. Entro due mesi i Novizi dovranno scrivere la loro richiesta di ammissione alla prima professione.

Il noviziato “Sacro Cuore” di Talisay City è situato nella splendida cornice verde della piccola collina di Lawaan, in un centro che comprende una casa per ritiri, l’aspirantato, il collegio del seminario Don Bosco e il centro di Comunicazione Sociale dell’Ispettoria FIS. Nel cimitero salesiano giacciono 10 Salesiani che hanno animato la pastorale salesiana dell’Ispettoria FIS.

“Avere una comunità internazionale non è solo una situazione dettata dalle esigenze delle varie Ispettoria – commentano dal Dicastero per la Formazione – . È piuttosto un valore aggiunto molto rilevante per questa fase fondamentale della vita salesiana. Diventare salesiano di Don Bosco primo di tutto significa unirsi alla Congregazione nel suo insieme, presente in 132 Paesi. I confini nazionali, della propria cultura e lingua, anche se sono rilevanti per la nostra educazione, non sono il perimetro della vocazione e della missione che la Chiesa affida ai Figli di Don Bosco. Ovunque un Salesiano sarà inviato, il suo cuore è per la salvezza dei giovani di tutto il mondo. Venire formato in un ambiente in cui l’universalità non è solo un principio, ma un’esperienza quotidiana, fa una grandissima, positiva differenza nel processo di formazione”.

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