Italia – “I giovani, la fede e il discernimento”. Don Attard ne parla alla Consulta della Famiglia Salesiana

23 Maggio 2017

(ANS – Torino) – La missione della Chiesa di annunciare la gioia del Vangelo, in rapporto alla missione specifica della Famiglia Salesiana: annunciarla ai giovani, aiutando ciascuno di essi a fare meraviglie con la propria esistenza. Di questo ha parlato ieri, lunedì 22 maggio, don Fabio Attard, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile dei Salesiani, alla Consulta Mondiale della Famiglia Salesiana, che si conclude oggi a Torino. Don Attard è intervenuto, insieme a sr Maria Teresa Spiga, Figlia di Maria Ausiliatrice, docente della Facoltà “Auxilium”, sul tema del prossimo Sinodo dei Vescovi: “I giovani, la fede e il discernimento”, approfondendo in maniera particolare il documento preparatorio del Sinodo.

di Gian Francesco Romano

Nella sua presentazione don Attard ha spiegato come il documento serva a suscitare una consultazione in tutta la Chiesa, più che a offrire già risposte, e ha offerto una visione d’insieme sul percorso lungo il quale si collocherà il prossimo Sinodo (ottobre 2018): un cammino iniziato con una rinnovata attenzione alla “gioia del Vangelo” e dell’evangelizzazione; che ha visto poi delle osservazioni specifiche per le famiglie; e che viene ora riesaminata per essere proposta in maniera efficace ai giovani come un’opzione in grado di orientare tutta la vita, chiedendo agli stessi di giovani di collaborare a questa sfida.

Recuperando la struttura del documento preparatorio il Consigliere Generale dei Salesiani ha illustrato dapprima le dinamiche sociali e culturali fondamentali del mondo giovanile odierno: incertezza, cultura scientista, società multiculturali e multireligiose, desiderio di partecipazione, ricerca di punti di riferimento, iperconnessione…

Quindi ha indicato i passaggi fondamentali del processo di discernimento vocazionale; ha richiamato la sapienza della Chiesa Orientale, attraverso il rimando alle cosiddette “tre nascite”: quella fisica, quella attraverso il Battesimo, e quella spirituale, che apre all’esercizio maturo della propria libertà; e le fasi attraverso cui si compie: il riconoscimento di un piano di Dio per ciascuno, l’interpretazione dei messaggi di Dio e la decisione finale.

In questo senso ha ribadito quanto sia importante l’accompagnamento personale dei giovani nel processo di discernimento, poiché anche se vi sono momenti o incontri decisivi e testi e riflessioni di grande valore, il discernimento avviene per graduale avanzamento e attraverso la propria esperienza individuale.

Infine, don Attard ha riproposto alcune indicazioni per prendere sul serio la sfida della cura pastorale e del discernimento vocazionale dei giovani: camminare con i giovani, stando in mezzo a loro; favorire il loro incontro con comunità responsabili, offrendo loro figure autorevoli di riferimento; trovare luoghi d’incontro quotidiano (parrocchie, università, associazioni, nuovi media), come appuntamenti straordinari (Giornate Mondiali della Gioventù, inserite in questo rapporto quotidiano); curare linguaggi e percorsi idonei; e, infine, non mancare di proporre attività di contemplazione, preghiera, ascolto… e di affidare tutto alla materna intercessione di Maria.

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