Vaticano – “Gli ho manifestato che con la mia presenza erano rappresentati tutti i suoi confratelli salesiani e la Famiglia Salesiana nel mondo”

14 Settembre 2017

(ANS – Città del Vaticano) – La gioia per la liberazione di don Tom ha fatto il giro del mondo. Migliaia di persone hanno espresso gratitudine a Dio per questo regalo. Nel bel mezzo di un mondo in tensione, don Tom Uzhunnalil è un’immagine di serenità e pace. Il Rettor Maggiore, appena tornato da Malta, ha voluto immediatamente incontrare il suo confratello salesiano.

Il Rettore Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, riporta in prima persona: “nel pomeriggio del 13 settembre ho avuto la gioia e la felicità di incontrare il mio caro confratello don Tom, che si trova nella comunità salesiana in Vaticano. Lo ho salutato nello stile indiano e ci siamo dati un forte abbraccio come segno di affetto fraterno.

È ancora magro, ma l’ho trovato sereno, lucido e con una grande pace interiore. Mi ha manifestato il suo profondo ringraziamento al Signore, alla Congregazione, perché si sentiva fortemente accompagnato dalla Famiglia Salesiana che pregava per lui, insieme alle religiose di altre congregazioni.

Sono rimasto profondamente colpito nel sapere che ha celebrato l’Eucaristia ogni giorno, anche senza pane e vino, offrendo al Signore ciò che stava vivendo.

Ha vissuto come un dono di Dio cose molte semplici, come dormire serenamente e vivere ogni momento nella pace. All’inizio di ogni nuovo giorno continuava a pregare, parlando con il Signore, offrendosi per tutti, per la Chiesa, per i giovani.

Davvero don Tom mi ha dato una testimonianza di fede che mi ha toccato. Abbiamo pregato nella Cappella della Comunità Salesiana e gli ho impartito la benedizione di Maria Ausiliatrice. Ho offerto il pensiero della ‘buona notte’ e gli ho manifestato che con la mia presenza erano rappresentati tutti i suoi confratelli salesiani e la Famiglia Salesiana nel mondo.

Gli ho detto che, se me lo avesse permesso, gli avrei offerto la croce da Salesiano che porto sempre con me. Gliela ho consegnata con affetto, lui l’ha accolta con profonda gratitudine e poi abbiamo cantato alla nostra comune Madre il Salve Regina.

Abbiamo anche condiviso una cena molto semplice. Ho constato che pesa poco, che mangia lentamente, ma mangia bene. I medici hanno detto che è debole, ma è solo una questione di tempo e di riposo e tutto andrà molto bene. È stato un momento di grande fraternità.

È stata una giornata speciale, segnata dall’incontro di don Tom con il Santo Padre, che l’ha ricevuto con l’affetto di un padre, con la semplicità che lo caratterizza e con l’affetto che ha per tutti noi”.

InfoANS

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