India – Consegnato a don Tom Uzhunnalil il Premio Madre Teresa, per il suo coraggio e la resilienza di fronte alle avversità

12 Dicembre 2017

(ANS – Mumbai) – Don Tom Uzhunnalil, il missionario salesiano rapito ad Aden, Yemen, nel marzo del 2016 e liberato lo scorso settembre, è stato insignito domenica 10 dicembre, a Mumbai, del “Premio Madre Teresa” 2017.

Dopo essere stato catturato nel corso dell’attacco del 4 marzo 2016 alla casa delle Missionarie della Carità – la Congregazione fondata da Madre Teresa – nel quale morirono 16 persone, tra cui quattro religiose, don Tom ha trascorso 18 mesi di prigionia.

“La dedizione l’impegno” mostrati da don Tom, “in un luogo di grande pericolo”, sono i motivi che hanno ispirato la “Harmony Foundation” – l’organizzazione di Mumbai che promuove il premio alla memoria della santa di Calcutta – ad assegnare a lui l’edizione 2017 del Premio Madre Teresa.

In un comunicato diffuso dalla Harmony Foundation sono stati inoltre sottolineati “l’esempio ispiratore di umanità compassionevole” e “l’aver continuato a lavorare per gli anziani ospiti delle Missionari della Carità in Yemen, nonostante avesse avuto l’opportunità di lasciare il paese”.

Nel corso della cerimonia, alla quale era presente anche il salesiano sacerdote don MK George – per un certo tempo compagno di missione con don Tom in Yemen – il Presidente della “Harmony Foundation”, dott. Abraham Mathai, si è congratulato con don Tom e gli ha consegnato la statuina simbolo del premio e un attestato che ne sottolinea il coraggio e la capacità di resilienza di fronte alle avversità.

Da parte sua don Tom ha ringraziato la Harmony Foundation per il premio, insieme a tutti i presenti. “Grazie per tutte le vostre preghiere. C'è del bene in ciascuna persona, ed è solo attraverso l’amore e il perdono che possiamo dare testimonianza alla pace, abbiamo bisogno di perdonare i nostri nemici. Credo in un Dio vivente che mi ha chiamato ad essere Suo testimone”.

“Ho incontrato Madre Teresa nel 1983 e sono stato ispirato dal suo amore per Dio, dalla sua umiltà e semplicità e dall’approccio molto amichevole verso le persone. ‘Non tutti noi possiamo fare grandi cose, ma tutti possiamo fare grandi cose con Amore’” ha aggiunto, citando proprio Madre Teresa.

La Harmony Foundation, nata nel 2005 per diffondere idee di pace, dialogo e aiuto alle comunità senza distinzioni di religione, casta, genere o etnia, in passato ha già stato assegnato il premio ad individui e organizzazioni impegnati per i diritti dei più deboli, come il Dalai Lama, Medici Senza Frontiere e la giovanissima Premio Nobel per la Pace Malala Yousafzai.

Quest’anno, oltre a don Tom, i premi sono stati assegnati all’architetto Shigeru Ban, all’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati, e a diverse rilevanti ONG, quali “IsraAID”, la “Bayat Foundation”, “Caritas International”, “Mercy Corps” e “Hellenic Resource Team”.

Dalla sua liberazione, terminato il periodo di recupero in Italia, don Tom è impegnato in attività ufficiali in India e specialmente in Kerala, il suo Stato di origine. In ciascuno degli eventi programmati finora il Salesiano ha stupito per la sua testimonianza cristiana, umile, chiara e pacifica, e per il suo desiderio di voler compiere per il proprio futuro soltanto la volontà di Dio.

“Sono un sacerdote cattolico e Salesiano, che lavora per i giovani e gli emarginati – ha commentato don Tom a margine della consegna del Premio –. Mi era stata data l’opportunità di servire la missione in Yemen. Dio ha una missione per ognuno di noi. Il mio grazie sincero va a tutti coloro che hanno pregato per me: indù, cristiani e musulmani, e a quelli che amano l’umanità”.

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