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Perú – Dal “pekepeke” al “María Auxiliadora”

27 Dicembre 2017

(ANS – Yurimaguas) – “Quando la nave salpò da Genova, vissi uno dei momenti più belli della mia vita. Mentre la nave si allontana dal porto, con immensa lentezza, si sente che tutto sta morendo. Muoiono le tue amicizie, la tua terra, la tua gente. Ricordo di aver pregato: ‘Signore, ho perso tutto. Ora non ho più nulla tranne Te’”. Sono frasi del salesiano don Luigi Bolla, un missionario che per portare la Parola di Dio ha dovuto percorrere migliaia di chilometri nella giungla amazzonica tra Perù ed Ecuador, spesso navigando a bordo di una piccola imbarcazione nota come “pekepeke”.

“Dal Pekepeke al María Auxiliadora” è un titolo che esprime con chiarezza la storia di oltre 50 anni di missione in Amazzonia. Don Bolla arrivò in Perù nel 1984 e da allora si stabilì a Kuyuntsa, una città situata nel distretto di Barranca, nella provincia di Datem del Marañon, nella regione di Loreto.

“Yankuam Jintia”, com’era chiamato dagli indigeni dell’Amazzonia il Salesiano (che potrebbe tradursi come “Luce del Crepuscolo”), doveva spostarsi da un luogo all’altro, camminando nella pioggia e nel fango della foresta, e talvolta lungo il fiume. Il suo unico mezzo era per l’appunto il “pekepeke”, un’imbarcazione in grado di trasportare poche persone, accompagnandole per tutto il viaggio con il suono che dava origine al suo nome: peke-peke-peke-peke…

I Salesiani del Perù, che continuano il lavoro missionario di don Bolla in quella regione, con l’aiuto della Fondazione Don Bosco del Perù sono riusciti ad acquistare una nuova imbarcazione.

Racconta don Román Olesinski, SDB: “la barca che abbiamo inaugurato e benedetto si chiama ‘María Auxiliadora’ e sarà destinata ai lunghi viaggi sul fiume. È il nostro unico mezzo di trasporto per raggiungere alcuni luoghi altrimenti inaccessibili dell’Amazzonia. Le visite ad ogni comunità sono chiamate itineranza e rappresentano delle visite pastorali di animazione ed evangelizzazione che hanno luogo in tutte le comunità cristiane indigene che si trovano sulle rive del fiume. Attraverso la nuova imbarcazione raggiungeremo oltre di 120 comunità. Sono visite che si prolungano per 3 settimane e sono l’occasione per visitare le scuole e animare i giovani”.

La “María Auxiliadora” “è anche una casa - afferma don Olesinski –. Passiamo da una comunità all’altra, sulla barca si dorme, si cucina. È una casa galleggiante e missionaria. Ora non sentiremo più il suono ‘peke-peke-peke-peke’ per ore, perché ci accompagna la ‘María Auxiliadora’”. 

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