Repubblica Democratica del Congo – Ritratto del piccolo Joseph

12 Gennaio 2018

(ANS – Lubumbashi) – “Joseph è arrivato a ‘Bakanja ville’, il centro salesiano di Lubumbashi dedicato alla prima accoglienza per i bambini di strada, a maggio scorso - racconta Delphine Morin, volontaria presso il medesimo centro -. È stato un ragazzo di strada, un ‘Kampopa’, come viene chiamato da queste parti, che lo ha trovato e lo ha portato al centro. Il bambino era ridotto malissimo: aveva continue crisi epilettiche, che lo lasciavano indebolito e spaurito, ed una brutta ferita alla tibia che gli impediva di camminare. La comunicazione con lui non era per niente facile: con un ritardo mentale, parlava a malapena e sembrava avere perennemente la testa tra le nuvole”.

 

Con l’aiuto e il lavoro di molti, Joseph è guarito e ha preso a star bene presso il centro salesiano. A “Bakanja ville” gli è stata elaborata una cura per controllare e ridurre i suoi attacchi epilettici, finché non sono scomparsi.

All’inizio Joseph risiedeva dentro la farmacia. Dormiva molto per riprendersi dagli attacchi epilettici e per permettere alla sua gamba di guarire. Un medico veniva volontariamente ogni settimana per fornirgli assistenza. Durante l’intera fase di recupero, la squadra di operatori sociali ha cercato di stabilire un dialogo con il bambino per ottenere informazioni sulla sua famiglia, ma, poco socievole per natura e a maggior ragione per il suo ritardo, Joseph insisteva solo nel ripetere “Mwambui” quando gli si chiedeva di sua madre (termine che in lingua locale fa riferimento ad una donna che ha avuto due gemelli).

Un giorno Elie, un bambino da poco accolto presso il centro, ha dato ad uno degli educatori alcune informazioni fondamentali su Joseph: diceva di conoscere la madre, una venditrice ambulante al mercato di M'zee Kabila. Per giorni, gli assistenti sociali si sono messi alla sua ricerca, ma senza risultati. Intanto le settimane passavano e allora gli assistenti sociali di Bakanja Ville si sono rivolti al Ministero per gli Affari Sociali per il collocamento e la cura di Joseph a “Balou”, un centro di accoglienza per bambini con disabilità.

Joseph, frattanto, era rifiorito: arrivato ferito e debilitato, era divenuto pieno di gioia e saltava; era ancora poco loquace, ma aveva affascinato tutti, tanto da divenire il beniamino di ciascuno: giovani e anziani, educatori, volontari… Finché la storia non si è ripetuta!

Un nuovo arrivato a Bakanja Ville ha raccontato di conoscere Joseph e la sua famiglia, dei quali era stato vicino di casa. Gli assistenti sociali si sono rimessi in moto e alla fine sono riusciti a rintracciare la famiglia di Joseph! La quale era pronta a celebrare il funerale per il loro piccolo, credendolo ormai morto: il bambino si era allontanato da casa e non era stato più in grado di tornare indietro.

Il giorno dopo la mamma è arrivata a Bakanja Ville: il riabbraccio con suo figlio è stato un momento bellissimo!

Cosa sarebbe successo a Joseph se non fosse stato accolto a Bakanja Ville? Dove sarebbe oggi? Ogni giorno diamo il benvenuto a dozzine di bambini con storie simili a quella di Joseph. Il loro nome cambia ma la loro situazione rimane la stessa: sono bambini segnati dalla vita, abbandonati e ai margini della società, che vengono da noi per chiedere aiuto.

Aiutiamoli. Aiutateci ad aiutarli.

InfoANS

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