Giappone – Prima Assemblea Nazionale della Pastorale per i migranti vietnamiti

27 Marzo 2018

(ANS – Tokio) – Attualmente in Giappone risiedono circa 200.000 migranti vietnamiti, un buon numero dei quali di fede cattolica. In considerazione di questa realtà, si è svolta a Tokio, il 13 marzo, la Prima Assemblea Nazionale della Pastorale per i migranti vietnamiti, che ha prodotto delle proposte molto valide e concrete.

L’assemblea è stata convocata dalla Commissione Cattolica per i Migranti e i Rifugiati ed è stata presieduta da mons. Michael Matsuura Goro, vescovo di Nagoya. Scopo del raduno è stato superare la situazione degli approcci autonomi in materia, per passare ad un intervento coordinato delle diverse iniziative già in corso a livello diocesano e di congregazioni. Anche i Salesiani stanno riflettendo su come intervenire – ad esempio mettendo in comunicazione le parrocchie salesiane di entrambi i paesi o contattando le imprese che ricercano lavoratori vietnamiti…

In ogni caso il fenomeno è in crescita, molti vietnamiti risiedono nel paese da oltre 20 o 30 anni, sussiste pertanto già una vasta presenza di seconde generazioni di Vietnamiti in Giappone, e se si contano i figli di Nepalesi e Filippini nel Paese si arriva a circa un milione di persone.

Nella consapevolezza dell’importanza di fare rete tra le diverse realtà cattoliche, le conclusioni operative dell’assemblea sono state:

  1. Assicurare in ogni parrocchia o comunità locale un ambiente di accoglienza efficace per i migranti, con l’Eucaristia per la loro comunità e la disponibilità per le Confessioni o altri servizi sacramentali e pastorali necessari, come ad esempio le visita agli ammalati.
  2. Realizzare una campagna di sensibilizzazione nelle parrocchie in merito alla situazione dei migranti vietnamiti.
  3. Far conoscere alla comunità cattolica la situazione reale dei migranti e distribuire opuscoli con informazioni di base in giapponese e vietnamita per presentare i pericoli e le possibilità a disposizione dei migranti (con anche i riferimenti per l’assistenza di professionisti quali avvocati, consulenti…).
  4. Formare delle équipe che accompagnino i Vicari episcopali per migranti e rifugiati già presenti nelle diocesi.
  5. Dopo aver istituito tali strutture, ogni vescovo potrebbe chiedere aiuto ad altri vescovi del Vietnam o ad alcune congregazioni religiose che hanno comunità in entrambi i paesi.
  6. Molte case religiose già adesso aprono le loro porte nei fine-settimana ai migranti vietnamiti per i loro incontri di preghiera, la Messa domenicale, la condivisione… Tali esperienze potrebbero diventare l’inizio di percorsi vocazionali in Giappone.

Fonte: AustraLasia

InfoANS

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