Swaziland – Uno scambio giovanile tra ragazzi di strada

14 Maggio 2018

(ANS – Manzini) – Dal 23 aprile al 5 maggio un gruppo di giovani di Amsterdam, capitale dei Paesi Bassi, ha visitato l’opera salesiana per l’accoglienza dei minori “Don Bosco’s Manzini Youth Care” (MYC), nello Swaziland. Durante la visita, organizzata dal servizio di volontario salesiano olandese - “Don Bosco SAMEN” - e il MYC, i giovani dei due Paesi si sono confrontati sul tema dell’autosufficienza.

Il gruppo dei giovani olandesi, formato da 5 giovani con esperienza di vita di strada ed accompagnato da 6 volontari, ha incontrato i ragazzi che partecipano ai programmi di assistenza residenziale del MYC, insieme ad altri che li hanno appena lasciati in quanto neo-maggiorenni.

Anche nei Paesi Bassi, dove l’assistenza ai minori a rischio è ben sviluppata, una volta compiuti i 18 anni i giovani perdono bruscamente numerose tutele e devono imparare alla svelta a prendersi cura di se stessi. Da un lato questo dà un forte senso di libertà, che però troppo spesso non è accompagnato da un’analoga presa di coscienza nel senso di responsabilità. Così molti giovani nel giro di pochi anni si trovano con problemi di debiti o altre difficoltà.

I giovani di Manzini hanno testimoniato di sperimentare difficoltà simili e nelle varie sessioni entrambi i gruppi si sono confrontati sulle loro idee in merito all’autosufficienza. Hanno scovato alcune differenze, dovute principalmente alle differenze culturali su ciò che segni una vita indipendente nelle due società. Tuttavia, hanno riscontrato molti più punti in comune. Ad esempio, sono stati concordi nello stabilire che una certa stabilità economica e un’abitazione siano alla base di una condizione di autosufficienza. E, ancor più importante, hanno convenuto che l’autosufficienza comprende sentirsi responsabili delle proprie scelte e decisioni e che è un segno di indipendenza anche saper chiedere aiuto, quando necessario.

Il prodotto finale delle interazioni è stato un cartellone con delle raccomandazioni per le organizzazioni di assistenza che aiutano i giovani nella transizione verso la vita adulta.

Durante gli incontri informali, come durante i pasti, il tempo libero e nell’attività sportiva, tra i giovani olandesi e quelli dello Swaziland si è stabilita una profonda comprensione, sono state condiviso storie ed esperienze di vita e si è stabilito un buon rapporto tra loro. I ragazzi hanno scoperto che la vita di strada ad Amsterdam non è poi così diversa da quella di Manzini e dallo scambio c’è stato un arricchimento reciproco. Ad esempio, un ragazzo olandese ha detto di sentirsi motivato nel totale rifiuto delle droghe dopo la testimonianza di un ragazzo di Manzini che, dopo una lunga battaglia di riabilitazione, da un anno e mezzo ha smesso completamente di fare uso di stupefacenti.

InfoANS

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