Francia – Khairollah: una testimonianza così forte da spingere i suoi compagni a scrivere un libro

04 Luglio 2018

(ANS – Poisy) – Khairollah, un giovane rifugiato afgano di 15 anni, con la forza della sua testimonianza ha spinto a scrivere un libro gli allievi dell’Istituto di Scienze Ambientali e del Territorio di Annecy (ISETA), un istituto della Rete Don Bosco.

Khairollah all’età di 10 anni è già orfano e sa che non ha un futuro nel suo Paese, l’Afghanistan, devastato da una guerra senza fine. Inoltre, appartiene al gruppo etnico Hazara, che è sempre stato oppresso. Per questo, dopo aver lasciato la sua città, Helmand, a Sud di Kabul, nell’estate del 2009, trascorre quattro anni per attraversare Iran, Turchia, Grecia e Italia e infine arriva in Francia, ad Annecy, nel luglio 2013. Il suo viaggio è segnato da continui ritorni indietro, in balia di corrieri avidi e inaffidabili che praticano violenza e traffico di esseri umani.

Rischia la morte su dei 4x4 sovraffollati che corrono ai margini dei precipizi. Conosce la sete, la fame, le notti ghiacciate trascorse in montagna – a volte sotto il tiro dei militari – il rischio di affogare in tane improvvisate, braccato dalla polizia turca e greca. Trascorre lunghi soggiorni in prigione nella promiscuità. Arriva in Francia senza sapere una parola di francese e cerca di aiuto. Infine, incontra Charbanou, un medico franco-iraniano, e degli adulti che gli danno la possibilità di studiare.

Un insegnante ha allora chiesto a Khairollah di fare una testimonianza sul suo passato ai suoi compagni di scuola, che si appassionano alle vicende di questo ragazzo, loro coetaneo, pieno di forza vitale. Per mesi registrano delle interviste a Khairollah, dividendosi il compito in piccoli gruppi. Trascrivono la testimonianza della sua vita facendo due giorni di scrittura chiusi in una casa in montagna. Disegnano le sue rotte sulla mappa e degli identikit. Ascoltano scrittori, giornalisti e il dottor Charbanou, che li aiutano a decifrare l’Oriente e che fanno cadere i loro pregiudizi sull’esilio e le questioni legate all’immigrazione. Sentono il desiderio di andare oltre l’ambito della scuola, per creare eventi di sensibilizzazione.

Dopo un intenso ed eccitante lavoro di squadra, riescono a pubblicare il loro libro, intitolato: “Carnet d’exil, le voyage de Khairollah” (Diario dell’esilio, il viaggio di Khairollah).

Quanto a Khairollah, vorrebbe portare il suo fratellino in Francia, che ha dovuto lasciare lì, perché ancora troppo piccolo, alla cura dei suoi vicini.

Fonte: Don Bosco Aujourd’hui

InfoANS

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