Italia – “La nostra preoccupazione è la casa comune dove il giovane è al centro della nostra attenzione”: il Seminario Pan-Amazzonico

08 Marzo 2019

(ANS - Roma) – “Ho sentito un racconto di una religiosa che era andata ad evangelizzare una zona dell’Amazzonia, e gli indigeni le dissero: ‘se vieni a costruire una chiesa, sappi che abbiamo le nostre convinzioni. Se vieni a costruire una scuola, sappi che possiamo educare da soli i nostri figli… Ma se vieni a stare con noi e a lottare per i nostri diritti, sei la benvenuta”. Così ha raccontato don José Zanardini nella prima relazione del Seminario Panamazzonico “Nuovi cammini per una Chiesa dal volto amazzonico”, in corso di svolgimento (7-8 marzo) presso l’Università Pontificia Salesiana.

All’evento partecipano un folto gruppo di persone e relatori provenienti da varie parti del mondo: Paraguay, Venezuela, Brasile ed Ecuador. Don Paolo Carlotta e don Martín Lasarte, del Dicastero delle Missioni, hanno offerto il benvenuto.

In una breve presentazione don Lasarte ha affermato che la missione dei salesiani al Sinodo Panamazzonico non è semplicemente assumere una posizione sulla natura. “La nostra preoccupazione è la casa comune dove il giovane è al centro della nostra attenzione. In questi 125 anni di presenza salesiana in Amazzonia abbiamo accompagnato migliaia di giovani, abbiamo 38 comunità religiose con la presenza di 198 salesiani di Don Bosco”.

Successivamente il card. Claudio Hummes, arcivescovo emerito di San Paolo, Brasile, ha presentato la storia del Sinodo Panamazzonico, affermando che “l’Amazzonia è entrata nel pensiero del Papa nel 2007 e nel 2017 si è deciso di tenere questo Sinodo, chiedendo ai vescovi che si possano aprire nuovi cammini per l’evangelizzazione”.

“Chiesa ed ecologia sono un’unica realtà – ha dichiarato nel suo intervento mons. Fabio Fabene, Sottosegretario del Sinodo dei Vescovi ­–. È la fede in Dio che stimola la Chiesa ad essere presente sul territorio, valorizzando cultura e identità… In questo senso si tratta di vedere il volto amazzonico della Chiesa”.

La mattinata si è conclusa con una presentazione della prof.ssa Gabriela Bernal sulla realtà giovanile in Amazzonia: “L’America Latina continua ad essere il continente della disuguaglianza. Le donne e i giovani indigeni sono veramente poveri… Questo è il volto giovane e doloroso dell’Amazzonia”, ha detto.

Nel pomeriggio della prima giornata mons. Raúl Biord, vescovo di La Guaira, proveniente dal convulso Venezuela, ha esposto la relazione “Prospettive teologiche, ecclesiali e missionarie per la regione amazzonica”, e don Reginaldo Cordeiro, SDB, ha presentato la riflessione “Gli spazi dei giovani nella Chiesa amazzonica”.

Al termine della giornata, Mauricio López Oropeza, Segretario Esecutivo della “Rete Ecclesiale Panamazzonica” (REPAM), ha presentato il suo lavoro in vista del Sinodo Panamazzonico, che si terrà a ottobre: “Lo scopo di questo Sinodo è di aiutarci a cambiare il nostro cuore, riconoscere Dio nell’altro ed essere parte di un processo di trasformazione”.

InfoANS

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