Cile – Rendere visibile la realtà dei bambini e degli adolescenti che vivono per strada

15 Maggio 2019

(ANS – Santiago) – “Basta che un bambino viva per strada a dimostrare il totale fallimento delle nostre politiche per l'infanzia”, scrive G. Guzmán. L’Agenda 2030 per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, nel suo obiettivo 16.2 propone di porre fine agli abusi, allo sfruttamento, alla tratta e a tutte le forme di violenza e di tortura contro i bambini. La domanda nasce spontanea. Che cosa fa la società di fronte a questa problematica? Alcune istituzioni governative e religiose contribuiscono ogni giorno a fornire una soluzione. La Fondazione “Don Bosco” del Cile ha partecipato alla presentazione pubblica delle cifre del “Conteggio dei bambini e adolescenti di strada (NNA, in spagnolo)” da parte del Ministero dello Sviluppo Sociale e della Famiglia, lo scorso 6 maggio.

Lo studio condotto dall’Università “Alberto Hurtado” ha rivelato che 547 bambini o adolescenti nell’ultimo anno avrebbero trascorso almeno una notte per strada, senza un adulto responsabile vicino.

Il Ministro Alfredo Moreno ha sottolineato che “i problemi di questi bambini sono molto gravi, sono bambini che hanno problemi di consumo di alcol, droghe, che hanno vissuto realtà drammatiche. Abbiamo fatto un passo importante per rendere visibile questo problema, perché non possiamo progredire nella soluzione di un problema se non lo conosciamo”.

Il direttore esecutivo della Fondazione “Don Bosco”, Sergio Mercado, ha sottolineato al quotidiano La Tercera che i minori che vivono per strada sono “invisibili” alla società, e per questo il conteggio serve a colmare tale mancanza. “Il bambino di strada non è come lo stereotipo che abbiamo in mente, con i vestiti strappati e sporchi. Quello non esiste più. Oggi il bambino di strada è molto pulito e non è diverso da chiunque altro della sua età. È completamente integrato nelle reti e ha Facebook. Non si vede la differenza finché non si interviene sul campo”, spiega.

Le misure che saranno realizzate nel breve termine sono percorsi di prossimità disponibili 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana in 3 regioni del Paese: Metropolitana, Valparaiso e Biobío. Gli esecutori del Programma lavoreranno a tutte le ore per completare il lavoro sul campo con i bambini e gli adolescenti inseriti nel Programma. Inoltre, verranno aperti due rifugi di emergenza durante il periodo invernale nella Regione Metropolitana e a Valparaiso, in grado di ospitare ciascuno da 10 a 20 bambini e adolescenti.

Alla presentazione hanno partecipato anche il Sottosegretario all’Infanzia, Carol Bown; il Difensore dell’Infanzia, Patricia Muñoz; rappresentanti delle organizzazioni: UNICEF, “Hogar de Cristo”, “Fundación América Solidaria”, “Fundación para la Confianza”, dell’associazione cilena dei comuni e dell’Università “Alberto Hurtado”.

Fonte: Diario La Tercera

InfoANS

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