Mali – La formazione professionale a contrasto della tratta

21 Giugno 2019

(ANS – Bamako) – In occasione della Giornata Internazionale del Rifugiato, ieri, 20 giugno, è stato ricordato che sono 70,8 milioni le persone in fuga da guerre, persecuzioni e calamità, e che 40,3 milioni di uomini, donne, bambini sono oggi costretti a vivere una qualche forma di moderna schiavitù. Tra questi numeri ci sono tanti volti: di profughi e richiedenti asilo che nel corso del loro viaggio cadono nella rete di trafficanti senza anima. I Salesiani non possono restare indifferenti a tutto ciò: così, mentre rafforzano le reti di accoglienza e i progetti di accompagnamento nei Paesi di transito e destinazione, si adoperano con tutti i mezzi per dire: “Stop Tratta”!

La campagna “Stop Tratta”, che “Missioni Don Bosco” di Torino e l’ONG salesiana “VIS - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo” hanno avviato insieme nel 2016, sta ripartendo con un nuovo slancio, per continuare a contrastare il traffico di esseri umani attraverso un ampio programma di sensibilizzazione e formazione nei Paesi dell’Africa Subsahariana.

Il senso di questa campagna, più attuale che mai, è che chi decide di partire sia informato sui gravi rischi che affronterà durante il viaggio e chi vuole restare abbia opportunità concrete, attraverso progetti di sviluppo specifici, per migliorare le condizioni di vita proprie e della propria famiglia.

Dopo aver sviluppato diversi progetti in Senegal, Etiopia e Ghana (i 3 Paesi coinvolti nella prima fase), ora si stanno sviluppando anche quelli in Mali, Nigeria e Liberia.

Il Mali è tra i 25 Paesi più poveri al mondo e oltre un terzo della sua popolazione vive sotto la soglia della povertà. Ha una lunga storia di migrazione ed è un importante luogo di transito per i flussi migratori che interessano l’Africa Occidentale. È caratterizzato, inoltre, da tendenze migratorie diverse, che vanno da pratiche culturali che promuovono la migrazione come un rito di passaggio per i giovani, alla migrazione stagionale e circolare, compresi i movimenti pastorali e nomadi. Alla base dei flussi migratori nel Paese ci sono cause riconducibili a pressioni economiche e ambientali, così come all’impatto dei recenti conflitti nella regione.

I salesiani del Centro di Formazione Professionale (CFP) “Père Michel” di Bamako, nell’ambito della campagna “Stop Tratta”, hanno chiesto aiuto per ampliare la loro l’offerta formativa, così da poter dare maggiori opportunità “in loco” ai giovani vulnerabili e potenziali migranti.

Il CFP attualmente offre quattro corsi che rilasciano un diploma ufficiale come operaio qualificato (lavorazione dei metalli, elettricità/energia solare, meccanica automobilistica e agricola e imprenditoria agricola), e due corsi che assegnano un diploma di scuola secondaria (meccanica automobilistica e lavorazione dei metalli).

Il desiderio dei Salesiani è però quello di poter accogliere nei propri laboratori più giovani a rischio: passare da 433 allievi a 809 allievi nell’anno scolastico 2020, mettendo inoltre in piedi un sistema per l’identificazione sempre più precisa di giovani vulnerabili a forte rischio migratorio e per un migliore accompagnamento nell’inserimento socio-professionale.

All’implementazione e riqualificazione dei corsi già avviati si vuole affiancare, infine, l’avvio di un’attività di formazione agricola in un centro rurale dislocato, a Moribabougou, che coinvolgerà soprattutto le donne.

Tutto questo ambizioso lavoro di potenziamento formativo prevede l’allestimento di nuovi laboratori, l’acquisto di nuove attrezzature e la preparazione e l’assunzione di nuovi insegnanti… Ma in tal modo i salesiani potranno contribuire alla riduzione dei flussi migratori irregolari dal Mali, sostenendo percorsi di formazione ed inserimento socio-lavorativo in grado di creare possibilità per la gioventù locale, e di favorire la reintegrazione sociale dei migranti di ritorno.

Per ulteriori informazioni, visitare il sito: www.missionidonbosco.org 

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