Repubblica Democratica del Congo – Un altro incendio a Bukavu

19 Luglio 2019

(ANS – Bukavu) – Un altro incendio ha scosso Bukavu lo scorso 30 giugno e, ancora oggi, la città fa i conti con i danni provocati dalle fiamme.

L’incendio è divampato intorno alle ore 21 locali di domenica 30 giugno e si è sviluppato in una abitazione nel quartiere detto “Camp Zaire”, che fa parte del territorio della parrocchia. Il fuoco si è presto diffuso da una casa all'altra e, come al solito, la gente ha cercato di limitare i danni. In molti sono fuggiti dalla proprie case e hanno dovuto trascorrere la notte fuori. La mattina del 1° luglio, si poteva ancora vedere il fumo: la gravità dell’incendio era evidente.

“Nella nostra città, gli incendi sono purtroppo frequenti e hanno diverse cause – ha spiegato don Piero Gavioli, missionario salesiano nel Paese - Alla radice di questi inconvenienti, c’è una lunga serie di irresponsabilità e di malgoverno spesso denunciati dai nostri vescovi: mancanza di controllo, incuria, corruzione, impunità”, ha proseguito.

Solo 10 mesi fa, infatti, un altro devastante incendio era divampato a Bukavu, provocando vittime e distruggendo numerose abitazioni. Questo nuovo incendio, come spiega don Gavioli, ha distrutto anche una decina di case delle “mamme coraggio”, sostenute dal Centro Don Bosco.

Per questo, don Piero Gavioli, insieme a Bienvenu Karume, assistente sociale del Centro Don Bosco, sono tornati a chiedere aiuto per le famiglie colpite dall’incendio.
“Faccio quindi appello alla vostra solidarietà - scrive don Piero – Qualsiasi offerta, anche se sembra piccola, è preziosa, può aiutare un bambino, una famiglia. Utilizzeremo di nuovo i soldi che riceveremo per pagare le tasse scolastiche dei bambini le cui famiglie hanno perso la casa, i vestiti, gli oggetti scolastici e tutti i loro beni in questo incendio”.

Il ricavato delle offerte, infatti, non sarà utilizzato per ricostruire le case. Dopo il primo incendio, i salesiani, in collaborazione con la Caritas diocesana e la parrocchia di Nguba, hanno utilizzato i soldi per pagare le tasse scolastiche dell'anno 2018-19 per circa 160 scolari delle famiglie colpite e, questa volta, il proposito è il medesimo. Il motivo per cui non si vogliono ricostruire le case è semplice: sarebbero costruite secondo le stesse modalità e potrebbero bruciare in qualsiasi momento.

Il Centro Don Bosco ha stretto inoltre un accordo di collaborazione con l'ONG locale CCF (Célébrons le Courage des Femmes), che ha come obiettivo quello di migliorare le condizioni di vita socio-economica. La responsabile del CCF, che fa parte del Movimento Giovanile Salesiano, si propone di sensibilizzare le donne dei quartieri colpiti. Infatti le donne svolgono un ruolo fondamentale nella vita economica e sociale.

InfoANS

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