Vaticano – La Pastorale Giovanile in Amazzonia al centro delle riflessioni del Sinodo Pan-Amazzonico

15 Ottobre 2019

(ANS - Città del Vaticano) – Durante il Sinodo per la regione Pan-Amazzonica, che si svolge in Vaticano dal 6 al 27 ottobre, cardinali, vescovi, sacerdoti, religiosi, esperti e uditori arricchiscono il lavoro dell’assemblea con il loro bagaglio pastorale, culturale e professionale. Mons. Antonio de Assis Ribeiro, SDB, vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Belém, partecipante al Sinodo, ha parlato dell’esperienza della Pastorale Giovanile in Amazzonia e del suo sfidante contesto. Ha parlato anche del desiderio dei giovani di trovare “paternità spirituale” nei sacerdoti e del fatto che “i giovani si aspettano dalla Chiesa un’opzione preferenziale decisiva”.

Caro Santo Padre, cari fratelli e sorelle,

La popolazione dell’Amazzonia è giovane, è la regione della Speranza. Tuttavia, siamo chiamati a contemplare la realtà dei suoi bambini e giovani. La situazione è molto delicata e questo deve risuonare nel cuore della Chiesa missionaria.

È una triste realtà quella delle centinaia di migliaia di giovani che vivono in Amazzonia. Una realtà segnata da povertà, violenza, malattie, prostituzione infantile e giovanile, dipendenze, traffico di droga, gravidanze precoci, disoccupazione… Abbiamo poi ancora fenomeni come senso di vuoto esistenziale, automutilazioni, suicidio, formazione professionale inadeguata, disaffezione dei giovani ai valori tradizionali, perdita delle radici culturali… I giovani fanno parte del nostro gregge e meritano il nostro affetto e la nostra cura creativa.

Dietro questa realtà ci sono una serie di cause: la frammentazione della famiglia, l’inefficacia delle politiche pubbliche preventive, la fragilità dell’educazione, l’insufficiente attenzione dello Stato all’educazione, la pressione seduttrice delle ideologie (una cultura secolarizzata, tecnicista, presuntuosa, miope, meramente economica ed edonistica).

È importante riconoscere che la maggior parte dei giovani dell’Amazzonia è sana, sono giovani con ideali, impegnati, critici di fronte alla corruzione e alla violenza, danno testimonianza di vita cristiana, di amore per la Chiesa… Ma c’è urgente bisogno di un approccio pastorale dinamico e rinnovato, che segua gli orizzonti della Christus Vivit.

La risposta pastorale della Chiesa ai problemi dei giovani è stata finora molto timida; questa timidezza pastorale si manifesta visibilmente in molti fatti e situazioni. C’è bisogno di un progetto specifico per l’evangelizzazione dei giovani delle diocesi amazzoniche. L’evangelizzazione dei giovani è ancora molto legata alle attività religiose e liturgiche… Manca la visione di una pastorale “dei processi”, che vada oltre la pastorale “degli eventi” e delle attività.

Molti giovani lamentano una “mancanza di paternità spirituale” nei sacerdoti, perché li percepiscono con poca saggezza pedagogica e privi di empatia. I giovani dell’Amazzonia si aspettano dalla Chiesa una decisa opzione preferenziale e un forte rilancio della Pastorale Giovanile in tutte le diocesi, che porti alla formazione di giovani leader, favorisca il protagonismo giovanile, rafforzi la catechesi, proponga il volontariato missionario…

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