Perú – Inaugurazione di due internati per giovani a Kuyuntsa: “È molto importante educare un popolo…”

25 Ottobre 2019

(ANS – Kuyuntsa) – Chi si ricorda di don Luis (Luigi) Bolla, non può non volgere lo sguardo a “una cultura che io amo, e per cui mi sono identificato con gli Achuar al punto di rischiare la vita”. Quando lasciò l’Ecuador e partì per il Perù, scelse come residenza Kuyuntsa e Sanhiick, a testimonianza che la sua unica preoccupazione era umanizzare, evangelizzare ed educare. Oggi, cinque anni dopo la sua partenza per il Cielo, Yánkuam'Jintia, com’era chiamato, è ancora vivo nei salesiani che continuano il suo lavoro e che oggi annunciano: “Con gioia possiamo comunicare che a Kuyuntsa abbiamo inaugurato due internati, uno per i ragazzi e l’altro per le ragazze”.

Don Raúl Acuña così descrive l’inaugurazione delle due strutture per giovani Achuar, avvenuta sabato 12 ottobre. “Abbiamo costruito, con l’aiuto di un’ONG tedesca, due internati per i giovani che vengono a Kuyuntsa per studiare. Da un pozzo abbiamo portato l’acqua potabile, sfruttiamo l’energia solare ed è un luogo per formarsi e studiare”.

L’educazione è l’impegno prototipico dei Salesiani di Don Bosco, come anche di altri istituti e congregazioni della Famiglia Salesiana; come, ad esempio, “Le Discepole”, istituto fondato in India da don Joseph D’Souza, SDB. “Saranno loro a prendersi cura di questa grande opera in mezzo alla giungla amazzonica, e per loro abbiamo costruito la casa comunitaria”.

Per l’inaugurazione sono giunti a Kuyuntsa, dopo non poche ore di viaggio lungo i fiumi, don Manolo Cayo, Ispettore; don Raúl Acuña, Direttore dell’Ufficio Progetti; la signora Roswitha Maus, Responsabile dei Progetti dell’ONG salesiana “Don Bosco Mondo”, di Bonn, Germania; don Diego Clavijo, missionario nella zona, l’équipe ispettoriale di Comunicazione Sociale, autorità del Dipartimento dell’Educazione, e tanti altri ancora. “Queste opere non sarebbero state possibili senza il sostegno di Don Bosco Mondo, del Ministero Federale della Cooperazione Economica e dello Sviluppo della Germania e della Procura Missionaria Salesiana del Perù”, ha detto don Acuña.

Arrivare a Kuyuntsa non è facile, è un viaggio lungo, difficile e che richiede sacrifici, “ma si fa per il desiderio di migliorare la situazione di vita delle comunità indigene Achuar attraverso la formazione scolastica e lo sviluppo delle loro competenze – ha aggiunto don Acuña –. Per questo abbiamo avviato delle coltivazioni su terreni vergini, per migliorare la dieta degli abitanti e insegnare loro che non si mangiano solo manioca e banane”. In breve tempo i giovani hanno imparato a coltivare riso, mais e fagioli e stanno piantando nuovi alberi.

Dall’educazione deriva anche la conoscenza dei propri diritti, e per questo i salesiani hanno previsto un apposito progetto di formazione: “Diritti umani e identità dei popoli”.

Dopo oltre 50 anni in mezzo ai popoli indigeni, la voce di don Bolla risuona così attuale e presente a Kuyuntsa: “È molto importante educare un popolo… Pensando al futuro delle loro comunità”.

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