Perù – La quarantena ha lasciato i poveri sprovvisti di tutto. E “fa male dire di no...”

26 Marzo 2020

(ANS – Lima) – La crisi generata da COVID-19 in molti Paesi dell’America Latina sta trascinando milioni di persone in una situazione di povertà e miseria. Il Presidente del Perù, Martín Vizcarra, ha annunciato la misura che prevede per i 15 giorni di quarantena decretata dal governo un assegno di 380 soles (108 dollari) ad ogni famiglia vulnerabile. I salesiani, da parte loro, non stanno a guardare. A Magdalena del Mar, quartiere di Lima, continuano ad occuparsi di più di cento ragazzi venezuelani, mentre la “Fundación Don Bosco” consegna cibo alle famiglie povere.

La quarantena ha portato al mondo immagini e situazioni mai immaginate prima. Quelli che soffrono di più in questa situazione sono i poveri, quelli che se non lavorano ogni giorno non hanno il sufficiente per sopravvivere. Secondo Ufficio Nazionale dei Processi Elettorali, in Perù sono circa 9 milioni di persone in condizione di vulnerabilità che hanno bisogno del sostegno economico.

“La prima settimana di quarantena è passata e molte persone bisognose hanno contattato la ‘Fundación Don Bosco’ per chiedere aiuto” spiega don Raúl Acuña, SDB. La diminuzione delle attività economiche e il deterioramento delle piccole imprese è stata una vera tragedia. “Molte famiglie, che prima della quarantena sopravvivevano con il loro reddito e riuscivano a fare piccoli risparmi, di fronte alla paralisi totale a livello economico, sono state costrette a utilizzare i loro pochi risparmi e a spenderli interamente”, riporta Marco Calderon, della “Fundación Don Bosco”. 

In questo momento la fondazione salesiana, per provvedere alle necessità alimentari dei bambini nei vari centri di accoglienza e alle altre necessità emerse, ha organizzato delle squadre di emergenza. “In questi sette giorni siamo riusciti a coprire le esigenze alimentari e abbiamo potuto condividere alcune cose con le famiglie povere intorno alle opere salesiane - spiega il signor Calderón. All’inizio della seconda settimana, le richieste si sono moltiplicate, le chiamate sono diventate permanenti... Quanto è stato difficile dire ai poveri che non abbiamo niente da condividere e che abbiamo consegnato tutto in questa prima settimana. Fa male dire che non abbiamo più niente”.

Nonostante questa situazione diverse aziende continuano a sostenere i salesiani nell’aiutare i più poveri. I ragazzi che vivono nella casa di accoglienza s’impegnano in questo lodevole sforzo e aiutano anche le forze dell’ordine a distribuire l’acqua.

“Preghiamo oggi per le persone che cominciano ad avere problemi economici a causa della pandemia, perché non possono lavorare e tutto questo ricade sulle loro famiglie. Preghiamo per le persone che hanno questo problema”, ha detto Papa Francesco.

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