Hong Kong – Intervista con Phyllis Tang, laica invitata al CG28

03 Aprile 2020

(ANS – Hong Kong) – Phyllis Tang è una giovane laica che da circa 10 anni collabora alla Pastorale Giovanile Salesiana ad Hong Kong. Ha partecipato al XXVIII Capitolo Generale di Torino come osservatrice, per condividere la sua prospettiva sulla missione condivisa tra salesiani e laici e per dare dei suggerimenti sul profilo del salesiano per i giovani di oggi. Ecco il suo contributo.

Sulla Missione Condivisa:

A Hong Kong siamo soliti tenere diverse conferenze o campus a cadenza regolare per i docenti e il personale laico delle scuole, per rafforzare la spiritualità salesiana e anche il senso di appartenenza alla Famiglia di Don Bosco. Ma penso che resti ancora irrisolta la questione di trasformare i collaboratori in veri corresponabili laici nella missione, cioè aiutarli a capire che non stanno solo lavorando, ma che condividono la missione di Don Bosco.

Prendendo a modello Mamma Margarita come prima partner della missione di Don Bosco, penso che la fiducia generi responsabilità. Il mio punto di vista è che salesiani e laici devono coltivare fiducia reciproca e umiltà, affinché i collaboratori possano avere un po' di spazio per pensare alle loro mansioni non solo come a un lavoro, ma come ad una missione. Se i Salesiani si comportano solo come superiori, i laici saranno sempre collaboratori invece di diventare veri corresponsabili. Naturalmente ai laici servono anche buoni direttori spirituali, perché i laici impegnati nella missione, come i giovani, hanno bisogno di vedere l’amore di Dio attraverso i salesiani per poterlo trasmettere ai giovani.

Quale Salesiano per i giovani di oggi?

La presenza dei salesiani è molto importante. Presenza fisica e coinvolgimento di tutta la persona: stare con loro nel gioco e nella ricreazione, pregare con loro... Oggi i salesiani sono molto impegnati, probabilmente vorrebbero stare di più tra i giovani, ma devono curare altre preoccupazioni. Questo però non è abbastanza per i giovani.

L’altra cosa che i giovani desiderano ardentemente dai salesiani è avere una risposta immediata quando si trovano ad affrontare questioni sociali. Credo che tutti sappiano che è stato un anno difficile ad Hong Kong. In quel periodo i giovani erano angosciati, non sapevano come affrontare la situazione. I giovani hanno bisogno di salesiani che condividano la loro esperienza e i loro sentimenti, e che esplorino le situazioni controverse alla luce dell’insegnamento cattolico, in modo da poter usare il magistero della Chiesa per distinguere il giusto e lo sbagliato.

E hanno bisogno di risposte in tempi rapidi: non possono aspettare un mese o due, perché i ragazzi hanno coetanei senza religione o con altre idee, magari radicalizzate, che potrebbero attrarli a sé.

Il mondo sta cambiando in fretta e i giovani hanno bisogno di affrontare un mondo che cambia e i salesiani a volte devono reagire velocemente per salvare l’anima dei giovani prima che si perdano.

Fonte: AustraLasia

InfoANS

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