India – Minori soli, migranti, anziani e senzatetto: il soccorso salesiano durante la pandemia non dimentica nessuno

07 Aprile 2020

(ANS – Hyderabad) – In India l’intero Paese – 1,3 miliardi di persone – è in isolamento. Ciò significa innumerevoli problemi per i lavoratori immigrati rimasti bloccati lontani dalle loro case, per i lavoratori a giornata, per i senzatetto. In una simile situazione, nell’Ispettoria di Hyderabad, le istituzioni salesiane e i giovani cresciuti nello spirito salesiano si sono messi all’opera per fare da samaritani ai tanti bisognosi. A partire dai più prossimi, i tanti ragazzi rimasti ospiti presso le strutture di “Don Bosco Nava Jeevan”.

In un contesto di emergenza generalizzata come quello attuale, i salesiani, come da carisma, per prima cosa si preoccupano per i giovani, soprattutto quelli più poveri, soli e svantaggiati. La loro cura è la prima iniziativa che viene portata avanti.

Le case “Don Bosco Nava Jeevan” (che significa Nuova Vita) sono dimore che offrono rifugio e riabilitazione ai bambini di strada e giovani a rischio. Nell’Ispettoria di Hyderabad ci sono 7 case/istituti con 18 centri secondari, di cui 3 esclusivamente per le bambine, sparsi nei due Stati di Telangana e Andhra Pradesh. Normalmente al loro interno vengono ospitati circa 1.050 bambini e ragazzi, ma la maggior parte di essi sono stati inviati ai loro genitori, tutori o parenti stretti a causa della pandemia di Covid-19. Ciò non toglie che circa 200 sono rimasti con i salesiani. È per loro, dunque, che i Figli di Don Bosco hanno immediatamente dato avvio ad un programma di attività per custodirli dal virus e tenerli occupati in maniera sana e produttiva.

La prima regola che è stata imposta, a beneficio di tutti, è stato il distanziamento sociale, una regola applicata da tutti e in ogni ambiente (refettori, dormitori, giardini…) e in ogni attività. Insieme ad essa viene la cura dell’igiene, che viene praticata secondo le note linee guida (a partire dal lavaggio attento e frequente delle mani) e che può contare anche sulla presenza di infermiere interne ai centri. Tutti i minori rimangono all’interno dei centri, e lì possono seguire lezioni tradizionali, educazione non formale per l’apprendimento delle competenze per la vita (soft skills), attività extra-curricolari come meditazione, disegno, canto, danza, informatica, giardinaggio, artigianato…; inoltre vengono tenute sessioni di sensibilizzazione ambientale per comprendere la fragilità del nostro ambiente e l'importanza della sua tutela; e i salesiani restano costantemente in contatto e aggiornati con le direttive che giungono dal Dipartimenti per le Donne e i Bambini.

Tutto questo sforzo nell’accompagnamento personale salesiano verso ai giovani a rischio è molto apprezzato e porta frutti concreti nella lotta contro Covid-19. Ma la battaglia globale contro l’avanzata del virus ha motivato i salesiani a dare un passo in più, consapevoli che, come disse Gesù “ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.

Ecco perché il “Bosco Seva Kendra” (BSK), l’Ufficio di Pianificazione e Sviluppo dell’Ispettoria salesiana di Hyderabad (INH), in collaborazione con diversi centri del “Don Bosco Nava Jeevan” (DBNJ), ha avviato iniziative di supporto specifiche per la popolazione emarginata.

Il giorno della Canonizzazione di Don Bosco, il 1° aprile, il centro di Bala Bhavan, che lavora con i bambini di strada e i raccoglitori di stracci, ha distribuito kit alimentari con riso (5 kg), dal (1 kg), e olio (1 l) a 110 poveri dei quartieri popolari di Yanadhi, Vijayawada e Mangalagiri. Inoltre, hanno programmato di consegnare 100 pasti al giorno a mendicanti e altri lavoratori in difficoltà.

Nello stesso giorno il centro di Vishakhapatnam (Vizag) ha raggiunto l’insediamento di Lorrypeta, abitato da migranti e poveri nelle baraccopoli, e condiviso kit con provviste, frutta e mascherine cucite dal personale di DBNJ. Inoltre i salesiani e lo staff sono andati di casa in casa, sempre con tutte le opportune cautele, per sensibilizzare la popolazione sui pericoli del coronavirus e sulle necessarie misure cautelari.

Ed è importante segnalare che tra i protagonisti di queste iniziative ci sono proprio tanti giovani, che si sono attivati per lanciare una vera e propria campagna, intitolata: “Ci impegniamo a combattere Corona”. Sotto la guida di don B Rayappa, SDB, e don Bellamkonda Sudhakar, Direttore del BSK, lavorano alacremente per realizzare e distribuire kit per la sicurezza alimentare e sanitaria a lavoratori migranti e bambini orfani.

Durante la giornata di venerdì 3 aprile, i giovani hanno confezionato circa 350 kit che sono stati distribuiti il giorno successivo.

Poiché il numero di casi confermati di coronavirus Covid-19 in India continua ad aumentare, in particolare negli Stati di Telangana e Andhra Pradesh, i giovani hanno anche manifestato la volontà di adoperarsi in prima persona per sensibilizzare la popolazione sull’importanza dell’igiene personale e delle misure per la prevenzione dei contagi.

A fronte di tutte queste iniziative per giovani e persone bisognose, pur nella difficoltà della situazione, dal centro ispettoriale di Hyderabad affermano con un pizzico di soddisfazione: “si vede che don Bosco è presente tra i più poveri dei poveri”.

InfoANS

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