Guatemala – “Campur rejuvenece”: un promettente sogno che andrà a beneficio di centinaia di giovani e famiglie

17 Aprile 2020

(ANS – Carchá) – San Pedro Carchá – così nominato in onore del suo patrono, l’apostolo Pietro – è un comune del Dipartimento di Alta Verapaz, nella regione settentrionale del Guatemala, dove i salesiani giunsero nel 1935. Carchá e Chisec sono piccole città che fungono da poli di riferimento di una popolazione calcolata in 270 mila abitanti, la grande maggioranza di etnia Qeqchí, distribuita in 433 comunità rurali. Campur è un’area missionaria salesiana dove sono iniziati dei lavori di trasformazione della comunità salesiana che andranno a beneficio di queste piccole città.

I missionari salesiani di Carchá si sono recati a Campur, a 50 km di distanza, per ricevere un rapporto diretto sullo stato di avanzamento della ristrutturazione della presenza salesiana.

La delegazione è stata ricevuta da don Anton De Groot, responsabile dell’imponente opera in corso. L’equipe che lavora a questo progetto è composta dall’ingegnere capo, dai muratori e da trenta giovani studenti del Centro Don Bosco di Carchá. Tutti questi hanno accompagnato i missionari nella loro perlustrazione, spiegando ciò che è stato fatto finora e ciò che è stato pianificato.

Prima di tutto, c’è stata una profonda azione di pulizia per togliere le erbacce e i vecchi alberi, recintare il terreno e demolire gli edifici fatiscenti.

La casa dei salesiani sta acquisendo una nuova destinazione d’uso, come ufficio parrocchiale e camere.

Altri passi sono subito in attesa: l’innalzamento del tetto della chiesa, la sostituzione dei banchi con le sedie e la ricostruzione della grande sala riunioni. A tutto questo si aggiunge un sistema per l’immagazzinamento dell’acqua piovana.

“In un futuro non troppo lontano, stiamo pensando di affittare o acquistare un terreno nelle vicinanze che abbia una falda acquifera. E come sogno promettente: la costruzione di un Centro Don Bosco vicino alla chiesa”, dicono i responsabili.

Tutto questo complesso progetto richiede una grande quantità di denaro. Le case dell’Ispettoria forniscono preziose risorse monetarie. I villaggi, circa un centinaio, stanno mostrando una generosità impressionante, a fronte della loro povertà. Lo stesso “Centro Don Bosco” fornisce il lavoro ai suoi studenti che stanno facendo la loro formazione pratica in muratura, elettricità, ecc. E pure dalle sue scarse risorse riesce a dare generosi contributi economici.

Parallelamente a questo enorme sforzo di costruzione, la “Pastorale Qeqchí” viene rivitalizzata con una riorganizzazione e animazione dei numerosi leader e comitati locali.

L’anima, la mente e il cuore di questa spinta trasformativa è don De Groot, che con intelligenza, esperienza e lungimiranza promuove sia i lavori strutturali che la “Pastorale Qeqchí”.

InfoANS

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